Giorno della Memoria, ecco il docu-film 'Le persecuzioni contro una famiglia. I racconti di Amelia ed Elisa Rosselli''

Quello del Giorno della Memoria, è un appuntamento inderogabile per la Compagnia Teatrale “Attori & Convenuti” di Firenze che, non potendo andare scena per la chiusura dei teatri, offre un ulteriore contributo alla celebrazioni del 2021 postando domani, sui canali social, il docu-video “Le persecuzioni contro una famiglia - I racconti di Amelia ed Elisa Rosselli” realizzato in collaborazione con l'Associazione culturale fiorentina "Arte e Arti".

L'iniziativa - patrocinata dalla Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Circolo Rosselli e dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze - intende ricordare, attraverso le parole di due donne - Amelia Pincherle Rosselli (madre di Carlo e Nello) ed Elisa Rosselli Benaim (cugina di Giuseppe Emanuele Rosselli, detto “Joe”, marito di Amelia) -  le persecuzioni che la famiglia subì: quella politica, a causa del fervente antifascismo di Carlo e Nello (barbaramente uccisi il 9 giugno 1937 a Bagnoles-de-l’Orne) e quella razziale che, dopo l’8 settembre 1943, costrinse la famiglia di Elisa Rosselli a fuggire in Svizzera.

Una ragionata selezione di brani tratti dalle “Memorie” di Amelia Rosselli e dallo scritto “Esodo di una famiglia ebraica da Firenze nel 25 maggio 1944 - Ricordi” di Elisa Rosselli Benaim sono letti da quattro voci femminili (quelle di due delle colonne portanti della Compagnia Teatrale: la notaia Patrizia De Luca e l'avvocata Grazia Doni a cui si sono aggiunte, per l'occasione, le commercialiste Angelita Benelli e Paola Bompani).

Il video è stato realizzato e girato al Teatro della Pergola di Firenze, una sorta di documentario dove, alle sequenze delle letture, si alternano immagini che richiamano e descrivono le situazioni raccontate da Amelia ed Elisa Rosselli.

Idea drammaturgica e regia sono dell'avvocato Gaetano Pacchi, Direttore artistico di “Attori & Convenuti” mentre, le riflessioni finali, sono state curate dalla professoressa Marta Baiardi e dall’avvocato David Cerri.

Autore, ed esecutore con la fisarmonica delle musiche che costituiscono la colonna sonora, è Franco Bonsignori.

L'immagine guida è stata realizzata appositamente per l'evento dalla pittrice Cristina Cerri, opera complessa che merita una lettura ben oltre il colpo d'occhio.

Il risultato del docu-video è un lavoro capace di trasmettere autentiche emozioni percepibili già dagli interventi introduttivi dell'assessora Sara Funaro (educazione e welfare Comune di Firenze), Eugenio Giani (Presidente Regione Toscana) e Valdo Spini (Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli).

Dichiarazioni

Sara Funaro - Assessora all’Educazione del Comune di Firenze
«Il Comune di Firenze plaude a questa bella iniziativa che punta a coltivare la memoria nei nostri ragazzi affinché non si dimentichi l’orrore dell’Olocausto. Ritengo che sia molto importante che i racconti di questa pagina nera della nostra storia entrino nelle scuole: i giovani devono avere gli strumenti e le conoscenze per valutare il dramma della persecuzione vissuto da tanti bambini e bambine, donne e uomini perché niente di simile possa ripetersi. Vorremmo che i racconti contenuti ne ‘Le persecuzioni contro una famiglia. I racconti di Amelia ed Elisa Rosselli’ vengano letti nelle nostre scuole perché siano un’ulteriore occasione per i più giovani per conoscere nuove testimonianze relative all’Olocausto, una pagina di storia da non dimenticare per il male che ha causato alla nostra storia e alle tante persone che ne sono state vittime».

Valdo Spini - Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
«E ‘stata formalizzata la richiesta per l'intitolazione di una strada ad Amelia Rosselli nata Pincherle. Una proposta del genere merita un appoggio veramente corale.
Amelia Rosselli, nata Pincherle, era una distinta letterata.: prima donna dell'Italia unita s scrivere drammi teatrali, rappresentati con notevole successo, presidente della sezione letteraria del Lyceum, Da quando i suoi figli Carlo e nello, in particolare dopo il delitto Matteotti (10 giugno 1924) si oppongono al fascismo, la madre sarà totalmente solidale con loro , nonostante violenze, minacce, incarcerazioni cui vengono fatti segno. Amelia aveva già perduto il figlio Aldo caduto volontario nella prima guerra mondiale , si vedrà assassinare Carlo e Nello dalla Cagoule, un'organizzazione terroristica della destra francese su mandato del governo fascista italiano. Intorno a lei si radunano le nuore vedove, Marion Cave e Maria Todesco, e i sette nipoti, quattro da parte di Carlo e tre da parte di Nello e affrontano nove anni dl esilio, reso tanto più necessario dall'emanazione nel 1938 dalle leggi razziali che avrebbero doppiamente colpiti i Rosselli in quanto ebrei. Nel 1940 raggiungono gli Stati Uniti e si stabiliscono a Larchmont nel Massachussets. i. Amelia ritornerà in Italia il trenta giugno 1946. Sono passati nove anni di esilio da quando ha lasciato il nostro paese. Morirà a Firenze il 26 dicembre 1954 a ottantaquattro anni di età.
Senza Amelia e il suo alto insegnamento etico, di impronta mazziana, impresso nell'educazione dei figli, non si potrebbero capire il senso e l'azione dei fratelli Rosselli».

Grazia Doni - Presidente Compagnia Teatrale "Attori & Convenuti"
«La Compagnia ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento e chi con il suo messaggio si è fatto testimone di quanto sia vivo nella nostra città il ricordo di una pagina così dolorosa. Come Compagnia siamo onorati di aver dato il nostro contributo con le parole di Amalia ed Elisa Rosselli, due donne che non si sono tirate indietro e che sono esempio di dignità e libertà».

Gianni Sismondi - Presidente Comitato Iniziative Culturali della Fondazione dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze
«Anche quest’anno il Comitato per le Iniziative Culturali e Funzioni Sociali istituito dalla Fondazione dei dottori commercialisti, ha ritenuto importante "esserci"; il partecipare attivamente ad un evento dedicato alla “Giornata della Memoria” è la chiara dimostrazione della volontà di non dimenticare. La diffusione dell'iniziativa tramite la webTV della categoria (www.commercialisti4u) permette una fruizione della stessa a tutti gli oltre 2000 iscritti all'Ordine».

Angelita Benelli - Commercialista
«Come componente del Comitato Iniziative Culturali e Funzioni Sociali della Fondazione ODCEC di Firenze sono stata coinvolta, insieme alla consigliera dell'Ordine Paola Bompani, in questa bellissima e toccante iniziativa per il Giorno della Memoria con la Compagnia Teatrale "Attori e Convenuti". Ringrazio il regista Avv. Gaetano Pacchi , l'avvocatessa Grazia Doni e la Notaio Patrizia De Luca, per i consigli ed il sostegno per il mio intervento. Sono felice ed onorata di aver avuto l'occasione di poter dare il mio contributo per non dimenticare.... ».

Cinzia Colzi, direttrice di "Arte e Arti"
ha concluso, con un messaggio di speranza per i teatri, ringraziando il Direttore della Fondazione Teatro della Toscana, Marco Giorgetti «per la sensibilità nel comprendere l'importanza di contestualizzare proprio all'interno del Teatro della Pergola, ringraziamento esteso al personale del teatro fiorentino che, facendoci rispettare rigorosamente le norme di contenimento pandemico, ha dimostrato che la cultura potrebbe non essere oscurata da norme imposte da chi non si è ancora reso conto come un intero settore artistico stia morendo. L'augurio è che, il prossimo Governo, non si limiti solo a riaprire il Teatro Ariston per il Festival di Sanremo, ma prenda finalmente atto di cosa sta accadendo e intervenga prima sia troppo tardi».

Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana
«La memoria non è un rito da ripetere una volta all’anno, è cultura viva che si rinnova ogni 27 gennaio per renderci cittadini migliori, per contrastare ogni linguaggio di odio, ogni persecuzione, ogni discriminazione - ricorda il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - Con questo spirito ritengo particolarmente significativo questo appuntamento che, patrocinato anche dalla Regione Toscana, attraverso la voce di due grandi donne rievoca ciò che ha dovuto subire la famiglia Rosselli, per ragioni razziali ma anche per il suo coerente e coraggioso antifascismo. Abbiamo bisogno di testimonianze e di progetti come questo per trasmettere il senso di ciò che è stato alle future generazioni. Col solo rimpianto che quest’anno un lavoro così non possa andare in scena in un teatro affollato come meriterebbe».

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