Un e-book dedicato allo scultore Emo Formichi, 94 anni vissuti per l'arte

Giovanna M. Carli ed Emo Formichi

Ancora un libro, questa volta un ebook, per la critica d'arte di Montespertoli. Giovanna M. Carli, dedicato allo scultore di Pienza Emo Formichi, proprio nel giorno del suo 94° compleanno.

Nell'ebook figura anche un saggio di presentazione del Governatore della Toscana, Eugenio Giani, scritto in occasione della mostra personale dell'artista, curata dalla stessa Carli, in Consiglio regionale.

"Emo Formichi è divenuto nel tempo uno scultore stimato e noto per il suo eclettismo e la sua straordinaria capacità metamorfica - scrive Eugenio Giani - con la quale riesce a trasformare oggetti d'uso comune, magari dimenticati, in soggetti d'arte, modificando le caratteristiche, la denominazione, la sostanza e perfino la forma.

Non poteva che nascere e crescere a Pienza, un ingegno così particolare e multiforme, Pienza, città che prende il nome da Enea Silvio Piccolomini, umanista raffinato che, divenuto papa, chiamò architetti di grido e artisti famosi per lavorare a un progetto che realizzò in soli tre anni, dal 1459 al 1462. Pienza, la Città d'Autore, la Città Ideale, la Città Utopia. La città "nata da un pensiero d'amore e da un sogno di bellezza" come scrisse Giovanni Pascoli".

Emo, il 24 gennaio 2021, ha compiuto 94 anni, la maggior parte dei quali trascorsi a reinventare da oggetti comuni opere d'arte. Non si è mai annoiato, mai, neppure un giorno. Ha fatto il contadino, il falegname, l'autotrasportatore e dal 1961 fino al 1990 ha lavorato presso una draga sul fiume Orcia.

Fin da bambino ha imparato a lavorare il legno facendo gli zoccoli per i minatori delle miniere di lignite, che si trovavano nei pressi del podere di San Lorenzo.

Partendo da quei primi lavori Formichi è arrivato ad esporre in diverse mostre di artigianato pregevolissimi mobili in stile, intarsiati, che sono stati premiati in più occasioni alla Mostra Interprovinciale di Montepulciano a cominciare dal 1977 fino al 1993 quando ottenne il Grifo d’oro.

Dalla vita sul fiume e dall'osservazione della natura, ed in particolare degli uccelli, sono nate le immagini poetiche, che Formichi ha tradotto con eccezionale abilità in concrete strutture metalliche, servendosi degli oggetti di recupero più disparati provenienti dagli scarti della civiltà industriale. "Emo - commenta Carli - sa ricucire il mondo naturale col mondo artificiale come ebbe a notare Mario Luzi nella sua critica d'arte all'opera dell'amico, ancora oggi insuperata: “Con la fantasia e l'estro della sua invenzione Emo ricuce il mondo naturale che gli è profondamente familiare con il mondo artificiale della tecnica e del consumo”. Un unico sguardo “limpido – e sono ancora le parole di Luzi – senza tempo e di antica sapienza”.

Tanti auguri a Emo, con il desiderio di poterlo presto andare a trovare nella sua bottega delle meraviglie a Pienza.

 

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