È di pochi giorni fa la stesura della bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale il Governo Italiano dettaglia le modalità con cui vorrebbe investire i fondi provenienti dalla Comunità Europea (circa 220 miliardi).
I progetti di investimento devono essere conformi alle linee guida proposte dalla Comunità Europea che ha individuato sei settori nei quali indirizzare le priorità di intervento: tra queste priorità ci sono interventi mirati al miglioramento delle infrastrutture per la mobilità ed il Governo intende canalizzarvi 32 miliardi. Si tratta di una cifra considerevole che lascerebbe presagire interventi che sappiamo essere necessari sia a tutto il territorio Nazionale che a quello regionale in cui sono evidenti carenze infrastrutturali. Per noi Toscani però c’è poco da esultare in quanto dall’analisi dettagliata dei progetti poco o nulla è destinato alla Regione; evidentemente il Presidente Giani e la sua Amministrazione o non hanno presentato progetti o se lo hanno fatto non sono risultati né virtuosi né attraenti.
Ci domandiamo come è possibile che la Toscana sia stata messa ai margini di questo grande progetto economico, considerato che è una Regione al centro di uno dei principali corridoi di reti transeuropei di trasporti (quello Scandinavo-Mediterraneo). Eppure le criticità da sanare sul territorio non mancano: l’ammodernamento della FIPILI, il completamento della terza corsia attorno a Firenze, e l’autostrada Tirrenica - quest’ultima non è prevista neppure nel recente Dpcm sulle infrastrutture- tanto per citare alcuni casi. Nessuna risorsa è destinata al potenziamento delle linee ferroviarie locali o alla sostituzione dei treni Diesel che molto inquinano; e se pensiamo che una linea di intervento principale è espressamente dedicata all’Alta Velocità ecco che anche qui siamo la Regione cenerentola. Da quanto tempo si sostiene la necessità di un collegamento veloce tra Pisa e Firenze che colleghi i due aeroporti ed una nuova linea ferroviaria che raggiunga la zona del Grossetano? Niente; anche in questo caso abbiamo perso una occasione. Ancora una volta quindi a rimetterci è la Costa Tirrenica. Senza trascurare il fatto che una viabilità efficiente e sostenibile è di supporto anche al turismo che per la nostra Regione è una delle fonti principali di ricchezza.
Concludiamo questa triste analisi facendo notare che, al di fuori delle infrastrutture per la mobilità, sono decaduti anche i progetti per la riconversione dell’acciaieria di Piombino, del biogassificatore di Stagno (Livorno) e nessun investimento è indirizzato nell’economia circolare e valorizzazione dei rifiuti. Ma i nostri Amministratori hanno a cuore il nostro Territorio? Perché se cosi è, e non vogliamo pensare il contrario, allora è meglio che presenzino a meno eventi celebrativi o inaugurativi e comincino piuttosto a farsi sentire a Roma, dialogando e trattando nelle sedi opportune, visto che il Piano nazionale di ripresa e resilienza è ancora in bozza, affinché la Toscana abbia finalmente un ruolo di primaria importanza negli investimenti futuri.
Fonte: Sezione Lega San Miniato
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