Lega: "La Giunta Betti ripristina criteri discriminatori per i cittadini cascinesi"
La nuova amministrazione di Cascina a guida PD improvvisa e va avanti a colpi di ideologie e propaganda che fanno solo del male ai cittadini. Dopo gli aumenti tariffari della TARI si preferisce bloccare il bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per concentrarsi sulla demolizione dei criteri messi a punto dalla precedente amministrazione e presi ad esempio da molte amministrazioni locali del territorio italiano. Non si avranno più regole uguali per tutti, ma saranno aboliti proprio quei requisiti che rendevano giustizia ai cittadini residenti da più anni a Cascina e gli stranieri non dovranno dimostrare di non possedere altri immobili, come invece devono fare i cittadini cascinesi.
Non solo, ma la nuova Giunta a giuda PD, ripristina le autodichiarazioni per lo stato patrimoniale, rimandano al Comune il compito di fare i controlli successivamente. E’ lapalissiano che il Comune non ha i poteri e gli strumenti necessari per compiere i controlli, mentre per i cittadini stranieri esistono i canali delle ambasciate e dei consolati per ottenere la documentazione della loro situazione patrimoniale.
“Il nostro regolamento si basa su fondamentali principi di giustizia sociale – afferma Leonardo Cosentini, capo gruppo Lega del Consiglio Comunale di Cascina – che hanno dato la possibilità a molti cittadini residenti da più tempo a Cascina e con reali difficoltà economiche di accedere all’edilizia popolare. Ripristinare le autochiarazioni degli stranieri per verificare il loro stato patrimoniale e rivedere i criteri di residenza storica significa discriminare i cittadini cascinesi.
Pensare di demandare al Comune di Cascina il compito di fare controlli per verificare le autodichiarazioni degli stranieri significa non avere la minima consapevolezza che l’amministrazione non ha i poteri e gli strumenti necessari per compiere tali verifiche.
Significa anche sobbarcare gli uffici, già in difficoltà, di ulteriore attività amministrativa che, all’atto pratico, risulta irrealizzabile.
“Ancora una volta la nuova amministrazione del Comune di Cascina mostra di navigare a vista e di non conoscere procedure e principi amministrativi per governare un ente pubblico” – prosegue Cosentini – e si preferisce bloccare il bando per l’assegnazione delle case popolar, in un momento storico difficile come quello attuale per demolire quanto di buono è stato fatto dalla nostra amministrazione piuttosto che pensare a risolvere celermente i problemi abitativi dei cittadini cascinesi” .
L’intuizione della precedente amministrazione e cioè quella di chiedere, come previsto dalla normativa nazionale, anche agli stranieri la certificazione patrimoniale in originale dello stato di provenienza in fase preventiva all'assegnazione, ha introdotto una netta linea di equità e giustizia sociale, che è diventata una “best practice” per molte amministrazioni locali italiane. Adesso, con un colpo di spugna si vuole cancellare tutto solo per pura ideologia e disprezzo per l’avversario politico.
Non c’è nella nuova giunta alcuna proposta positiva sul tema drammatico della emergenza abitativa, destinato ad aggravarsi in conseguenza della emergenza sanitaria che stiamo tutt’ora vivendo.
Avanzeremo le nostre proposte in Consiglio Comunale e nelle commissioni competenti per il bene di Cascina e di tutti i cascinesi perché con la sola sterile ideologia della sinistra il nostro Paese non solo non affronta i problemi che ha davanti, anzi, li aggrava, scaricandoli sulle future generazioni.
Aggiunge Elena Meini “L’obiettivo di questa amministrazione è distruggere tutto ciò che stato fatto precedentemente, in modo ideologico, senza fare valutazioni di merito, stanno andando avanti ad atti puramente di facciata senza fare delle serie valutazioni. Mi chiedo era il momento di cambiare il regolamento o è più utile partire da una ricognizione degli alloggi e trovare il modo di proseguire sulla riqualificazione di alloggi esistenti e trovare il modo di costruirne di nuovi? No, l’unico obiettivo è distruggere e annullare”.
Il sindaco Betti: "Non abbiamo vinto per fare come i leghisti"
Ravvedo un encomiabile coraggio nei leghisti, a Cascina e in Europa. Son passati circa tre mesi da una sconfitta che ha spazzato via l’idea che esistesse un “Modello Cascina” di marca ceccardiana, gli elettori hanno cancellato un’esperienza amministrativa che hanno ritenuto fallimentare e Susanna Ceccardi, protagonista di quella stagione, torna inaspettatamente a dedicarsi a Cascina. A chiacchiere, come al solito, e senza approfondire, come al solito.
Vorrei solo introdurre due quesiti per l’eurodeputata. Si mostra scandalizzata per le previsioni di modifica dei regolamenti, ma ritiene pensabile che il centrosinistra, che ha sfiorato il 60% al voto di ottobre, si metta alla guida dell’amministrazione di Cascina per proseguire le politiche della Lega? Sostiene di aver fatto scuola in tutta Italia, ma non si è accorta di quanto questa “scuola” sia stata smontata dalla legge?
Viene comunque il dubbio che dopo la batosta elettorale regionale sia soprattutto in cerca di nuove battaglie per una visibilità in declino. In questo caso però non pare aver neppure approfondito la lettura della notizia. Nell’arco del 2021 l’amministrazione comunale cascinese prevede di modificare i regolamenti in materia di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, da un lato seguendo la legge e cercando di evitare ricorsi, dall’altro cercando di eliminare la disparità di trattamento tra cittadini in stato di bisogno.
Al momento non abbiamo ancora redatto il regolamento, ma linea operativa è presente nel programma di mandato del centrosinistra. Riteniamo che sulle case popolari l’amministrazione di destra abbia fomentato ad arte una guerra tra poveri con lo slogan “Prima di italiani”. La legge della Regione Toscana dice invece “prima chi ha diritto” e dà tutti gli strumenti per controllare che gli assegnatari delle case popolari non abbiano altri immobili di proprietà e che rientrino nei limiti di reddito previsti: vale per tutti.
Si tratta di lavorare per amministrare il Comune, un aspetto che non è parso il punto di forza dei tre anni da sindaca di Ceccardi. In ogni caso spero che queste informazioni arrivino anche alla senatrice aretina Tiziana Nisini, che pare molto interessata all’amministrazione cascinese.
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