Strage di Viareggio, prescritti gli omicidi colposi. La Cassazione rimanda all'Appello-Bis

Lacrime in tribunale per la sentenza della Cassazione per la strage ferroviaria di Viareggio del giugno 2009. Gli ermellini hanno rinviato alla corte d'Appello di Firenze la riapertura dell'appello bis, dichiarando prescritti gli omicidi colposi. L'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro è stata esclusa. Rinviato anche l'ex ad di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti. Da rivalutare la responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario colposo.

I parenti delle vittime di fronte al palazzo della Corte di Cassazione di Roma si sono abbandonati alle lacrime. Nella strage 32 persone persero la vita.

Bandiere a mezz'asta sono state messe alla Casina dei Ricordi, in via Ponchielli a Viareggio, il luogo dove si ricorda la strage ferroviaria. Lo rende noto Giuliano Bandoni, presidente del gruppo Motociclisti delle Tartarughe Lente che si occupa della manutenzione della Casina. "Sono scese a mezz'asta le bandiere, oggi viene meno un diritto di giustizia", questo il suo commento.

Strage Viareggio Cassazione, il verdetto

Nel verdetto emesso oggi, 8 gennaio, dalla Corte di Cassazione nel processo per la strage di Viareggio viene confermata l'esistenza del reato di omicidio colposo plurimo, dichiarato prescritto in quanto è stata esclusa la circostanza aggravante della violazione delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro. Confermati i risarcimenti in favore di alcune parti civili e la revoca degli stessi in favore di alcune altre. Confermata inoltre "l'esistenza del reato di disastro ferroviario colposo".

Confermata per alcuni imputati, la sentenza della Corte di appello, che diventa definitiva.  Per altri, i profili di colpa contestati sono stati ritenuti provati solo in parte, e su questi la decisione è divenuta definitiva, con rinvio del procedimento al giudice di appello per un nuovo esame limitato agli altri profili di colpa".

Per il reato di disastro ferroviario, "le condanne al risarcimento dei danni sono state confermate in favore di tutte le parti civili legittimate. La pronuncia di prescrizione, infine, comporta la necessità di una nuova valutazione della pena da irrogare agli imputati, che sarà decisa dai giudici d'appello".

Tempi inferiori agli standard previsti dalla disciplina nazionale ed europea per celebrare i dibattimenti: la 'pendenza' del processo in Corte di Cassazione è stata infatti di poco più di otto mesi e le udienze, nonostante la pandemia, sono state celebrate con la partecipazione diretta dei difensori e in assoluta sicurezza per tutte le parti.

Da Cassazione 11 condanne definitive

Condannati in via definitiva undici imputati in relazione alle accuse di disastro colposo ferroviario.

Tra loro - si legge nel dispositivo emesso dalla Suprema Corte - c'è anche l'ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, oltre a sette dirigenti di società tedesche e austriache del trasporto ferroviario e ai manager italiani Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini e Mario Castaldo che risponde in qualità di amministratore delegato di Carbo Chemical e poi di responsabile del settore Industria Chimica e Ambiente di F.S. Logistica spa.

La loro pena - "trattamento sanzionatorio" - sarà ricalcolata dalla Corte di Appello di Firenze perché deve essere scorporata la parte della condanna inerente l'accusa di omicidio colposo plurimo dichiarata prescritta, essendo venuta meno l'aggravante della violazione di norme sulla sicurezza del lavoro. Per Castaldo, l'appello bis si riapre anche in relazione alla sua posizione di direttore della Divisione Cargo di Trenitalia "per nuovo giudizio sul punto".


I COMMENTI

Gli avvocati di Rfi: "Verdetto della Cassazione ha fatto giustizia "

"Grande soddisfazione per il verdetto della Cassazione che ha fatto giustizia della sentenza della corte di Appello di Firenze che abbiamo da sempre contestato: ora è stata definitivamente esclusa la condanna di Rfi per la strage di Viareggio". Questo il commento dell'avv. Carla Manduca che ha difeso la posizione di Rfi insieme a prof. Alfonso Stile. "E' stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civile nel processo", ha aggiunto la legale ricordando che i familiari delle vittime sono stati invece risarciti.

Il Mondo che vorrei onlus: "Noi speravamo nella giustizia"

"Se così fosse confermato è una giornata nera. Noi speravamo nella giustizia. E' chiaro che dobbiamo capire con i nostri avvocati cosa è successo. Ci sono state due sentenze che hanno lavorato per portare quello che è un giudizio nel merito della legge, tutto quello che sono i documenti, i periti, tutto quello che è stato fatto per far emergere la verità dei fatti. Periti da tutta Italia e Europa sono venuti a raccontare lo stato delle ferrovie. Oggi si scrive una parola triste perchè nuovamente la parola prescrizione torna in unprocesso così importante per il Paese". Lo ha detto Marco Piagentini, dell'associazione Il Mondo che vorrei onlus, superstite che nel disastro ferroviario perse la moglie e due figli, mentre un terzo figlio sopravvisse.

"Oggi scriviamo una pagine triste. Per noi, i nostri figli non ce li rende nessuno - ha detto - e per questo Paese che si vuole erigere a democrazia importante ma sembra di essere tornati ai tempi del Medioevo dove i signori impongono le loro leggi. Comunque noi la nostra battaglia la continuiamo ugualmente, perchè una battaglia di civiltà, di giustizia, quella vera. Da utenti della giustizia purtroppo abbiamo subito un colpo durissimo rispetto alla giustizia in cui credevamo e che speravamo. Siamo amareggiati per il lavoro fatto dai magistrati di due gradi di giudizio, che hanno guardato, sviscerato le carte", periti hanno raccontato in aula lo stato delle ferrovie italiane e perchè è successo il 29 giugno 2009 "carte da cui sono emerse chiaramente le responsabilità. Oggi, con la parola prescrizione si cancella con un colpo di spugna si cancella tutto questo lavoro. Oggi abbiamo perso, tutto il Paese ha perso. Prescrivere l'omicidio colposo plurimo aggravato ha un sapore amaro nuovamente. Torniamo nuovamente a riparlare di quello che è l'ingiustizia nel Paese. Crediamo di essere una democrazia avanzata, invece siamo tornati nel Medioevo".

Giani: "Totalmente amareggiato"

"Sono totalmente amareggiato per il verdetto sulla strage di Viareggio. Ferisce profondamente il fatto che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime e all'intero territorio viareggino, alla lucchesia, alla Toscana tutta, che quella notte fu squarciata dall'esplosione". A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dopo aver appreso il pronunciamento della Corte di Cassazione sulla vicenda.

La madre di una delle vittime

E' una sentenza da brividi. Non ci posso ancora credere che sia potuto succedere tutto questo. E' stato utilizzato un linguaggio complicato anche per gli avvocati. La realtà è diventata fantasia, la cosa più grave è che abbiamo tolto l'incidente sul lavoro e questo per una mamma è un dolore grande come quando è morta mia figlia". Lo ha detto Daniela Rombi, madre di una vittima della strage di Viareggio, Emanuela Menichetti, che aveva 21 anni.

"Questa nostra vicenda è una vergogna italiana come lo sono state le stragi di Piazza Fontana e di Bologna. Noi non ci arrendiamo certo. La nostra battaglia per avere giustizia e verità proseguirà, come avevamo annunciato alla vigilia di questa sentenza".

Medicina Democratica "Sentenza che lascia attoniti, ma non ci fermeremo"

“E' una sentenza che ci ha lasciato attoniti, un gravissimo colpo, una doccia fredda per i familiari delle 32 vittime innocenti e per le associazioni, enti e sindacati che come parti civili hanno sostenuto questa battaglia di giustizia e verità”, è quanto ha dichiarato Laura Mara, avvocata di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sulla sentenza della IV Sezione della Corte di Cassazione, emessa oggi e di cui si attendono le motivazioni, per avere un quadro più chiaro e preciso.

“Come pure - ha aggiunto - rappresenta un grave e pericoloso precedente l'annullamento delle statuizioni civili per le 22 associazioni, enti e sindacati, che in questi anni si sono costituite parti civili e che di fatto saranno condannate a pagare le spese processuali”. Questi gli effetti della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha annullato le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Firenze contro gli ex amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e RFI Mauro Moretti e Michele Mario Elia, rinviandone gli atti alla Corte d'Appello di Firenze.

Con l'annullamento, inoltre, dell'aggravante dell’incidente sul lavoro, di fatto sono scattate le prescrizioni sull’omicidio colposo. “Ciò che 'rimane in piedi' è l'accusa di disastro ferroviario -ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica- perchè quello non lo si può proprio “oscurare”, visto che ha incendiato il cielo di Viareggio in quella orrenda notte del 29 giugno 2009, ingoiando la vita di 32 persone, donne, uomini, bambini, un 'intera strada, la Via Ponchielli e un quartiere, con una ferita che non sarà mai più sanata!”

Di fatto la sentenza di oggi, che azzera e rimette in discussione quanto pareva acquisito nei precedenti gradi di giudizio, ha gettato nello sconforto i familiari delle 32 vittime, che impossibilitati a recarsi a Roma per le norme anticovid, hanno partecipato alla diretta Facebook organizzata da Marco Piagentini, presidente della Associazione “Il Mondo che Vorrei”, che nella strage aveva perso la moglie Stefania e due figli di 4 e 2 anni , sopravvissuto con gravissime lacerazioni nel corpo e nell'anima, insieme all'unico figlio Leonardo, all'epoca di 8 anni. Con un coraggio e una volontà straordinari ha condotto una manifestazione “on line”, durata l'intera mattinata, intensa, struggente e di immensa “civiltà”, a cui hanno preso parte un centinaio di persone, fra familiari di queste ed altre stragi, esponenti dei decine di associazioni e sindacati.In collegamento dall'Equador, (4:30 ora locale) anche Jessica Elizabeth, che nella strage perse la madre.

“Continueremo- ha aggiunto Fulvio Aurora- con tutte le nostre forze la battaglia accanto ai familiari di queste 32 vittime innocenti , perchè quanto accaduto oggi alla IV Sezione della Corte di Cassazione non può essere considerata una risposta di giustizia, ma un ulteriore colpo durissimo a chi ha perso in quella notte di terrore i propri congiunti e non ci fermerà questa assurda e incomprensibile decisione che di fatto “estromette” e colpisce le associazioni che si sono costituite parti civili”.

Il presidente della Provincia Menesini: "Sentenza allontana momento verità e giustizia"

“Risulta difficile commentare una sentenza del genere. Come Provincia di Lucca siamo vicini ai familiari delle vittime della strage, che anche oggi non hanno avuto le risposte che aspettano dal 2009. Anzi, quel momento si allontana.

Va sottolineato, comunque, che la prescrizione cancella la pena, ma non il reato. In Italia la riforma della giustizia è urgente".

Questo il commento del presidente della Provincia Luca Menesini dopo la sentenza della Corte di Cassazione di oggi (venerdì 8 gennaio) relativa al processo sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009.

"Adesso dobbiamo ripartire con il processo bis in Corte di Appello – conclude Menesini -. Nei prossimi giorni, con gli avvocati, approfondiremo ed esamineremo le motivazioni della sentenza di terzo grado. Rimane il fatto che oggi è stato scritto un altro capitolo triste e doloroso di questa già tragica storia”.

La Lega: "Siamo sbalorditi"

" Siamo sbalorditi ed indignati - afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega, anche a nome dei suoi colleghi- per quanto hanno decretato i giudici della Cassazione riguardo al processo relativo alla strage ferroviaria di Viareggio. Una decisione che sgomenta, poichè tende a minimizzare la tragedia che si è vissuta nel giugno del 2009, causando 32 morti e drammatici strascichi in tantissimi abitanti della città. Una dolorosa ferita che, ora, si riapre in modo devastante considerato che si dovrà celebrare un nuovo processo in Corte d'Appello in cui verrà valutato solamente il reato di disastro colposo, mentre sono prescritte tutte le ben più rilevanti accuse di omicidio colposo."

"Ulteriore beffa l'esclusione da ogni tipo di risarcimento per le tante associazioni che si erano costituite parti civili nel procedimento. Solitamente si dice che le sentenze si rispettano, ma sinceramente facciamo molta fatica ad assecondare un verdetto che penalizza enormemente chi ha tragicamente perso un congiunto in quella maledetta notte d'estate. Siamo, dunque particolarmente vicini ai familiari che, al pari nostro, si attendevano ben altro dai giudici della Suprema Corte; per Viareggio, la Toscana e l'Italia intera, oggi è un giorno di grande mestizia e di riflessione sulla reale equità della Giustizia.

Pellegrino (FdI): "Il processo sia più breve possibile"

“Si sarebbe potuta scrivere oggi l’ultima pagina sulla strage di Viareggio, ma la Corte di Cassazione ha deciso che è necessario un nuovo processo per valutare le posizioni degli ex vertici di Ferrovie dello Stato. Il tema della sicurezza riguarda tutti e bisogna lavorare sulla prevenzione e sul rispetto delle regole perché tragedie come questa, accadute in nome del mero profitto e dell’imperizia, non avvengano più. Dopo 140 udienze e 11 anni di calvario, per i familiari delle vittime si apre un nuovo percorso e, nell’augurarci che sia il più breve possibile, auspichiamo che non si persegua un incauto e inutile giustizialismo ma il ripristino del più alto senso di responsabilità a tutela della vita umana.”

Così in una nota Cinzia Pellegrino, Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, dopo la lettura della sentenza della Corte di Cassazione sul deragliamento dei treni avvenuto in Toscana nel 2009 e la riapertura di un nuovo processo a carico dell’ex AD di FS Marco Moretti.

Fantozzi (Fdi): "Una sentenza che manca di rispetto alle vittime e ai loro familiari"

“Una sentenza che manca di rispetto alle vittime e ai loro familiari. Una sentenza disastrosa come ha commentato Marco Piagentini, sopravvissuto alla strage. Come troppo spesso accade, il rispetto formale della legge non si è accompagnato a un sentimento generale di giustizia. Non è possibile che dopo 11 anni la giustizia italiana debba ancora emettere una sentenza definitiva su una strage di tale dimensioni. Come Paese, lo dobbiamo a quelle 32 persone che il disastro del 29 giugno 2009 si è portato via” dichiara Vittorio Fantozzi, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.

“La prescrizione dell’omicidio colposo, causata dal venir meno dell’aggravante dell’incidente sul lavoro, sarà faticosa da accettare per chi in quel disgraziato giorno ha perso tutto, in alcuni casi anche i propri bambini, e non certo per cause naturali. Oggi è come se avessero perso padri, mogli, figli, amici per la seconda volta” aggiunge Fantozzi.

Baccelli: "La giustizia italiana non ha fatto in tempo a condannare imputati che ritiene responsabili"

"La Cassazione con questa sentenza ha detto a se stessa che la giustizia italiana non ha fatto  in tempo a condannare imputati che essa stessa ritiene responsabili di un grave delitto come l’omicidio colposo e che alla fine condannerà comunque per disastro colposo causa evidente di quell'incendio e quindi di quelle 32 vittime innocenti".  A dirlo l'assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, che nel suo precedente incarico di Presidente della Provincia di Lucca ha sostenuto fin dal primo momento l'azione legale delle famiglie delle vittime.

"Ancora non conosciamo le motivazioni della sentenza, ma è certo la Cassazione non ha assolto gli imputati nel merito, non è un riconoscimento di innocenza. Dal punto di vista legale è certamente una sconfitta per le parti civili, di cui fanno parte anche la Regione Toscana e la Provincia di Lucca, ma dal punto di vista morale le parti si invertono e le responsabilità sono attribuite. Un giudizio di questa natura per me è una cosa inaspettata e dolorosa".

Mazzeo: "Vicinanza alle famiglie delle vittime"

“Questa è una sentenza dura da accettare, voglio esprimere a nome mio e del Consiglio regionale della Toscana vicinanza ai familiari delle vittime della Strage di Viareggio perché oggi hanno dovuto sopportare un altro dolore oltre a quello incommensurabile della perdita dei loro affetti”. Così il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, sulla sentenza della Cassazione sulla Strage ferroviaria di Viareggio.

“In questo momento ritengo doveroso che l'istituzione che rappresento si stringa con forza intorno a chi ha visto morire i propri familiari per un disastro che non doveva accadere - prosegue Mazzeo - Non c'è mai stata nella loro lotta quotidiana la volontà di vendetta, ma la battaglia sacrosanta di avere verità e giustizia affinché quello che è accaduto quella notte a Viareggio non ricapiti mai più a nessuno in nessuna stazione ferroviaria del nostro Paese. E' una battaglia di civiltà che trovo profondamente ingiusto venga cancellata dalla prescrizione perché il dolore e le perdite subite da quelle famiglie non potranno mai essere prescritte”.

Sinistra italiana Toscana: "Grande stupore e sdegno"

Leggiamo con grande stupore e sdegno la notizia relativa alla sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato definitivamente prescritti gli omicidi colposi per la strage ferroviaria avvenuta nella stazione di Viareggio il 29 giugno 2009, con l'esclusione dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro.

Non è possibile che ancora una volta non sia fatta giustizia su un fatto criminoso e gravissimo che ha provocato la morte di ben 32 persone e distrutto quasi metà del quartiere in cui si colloca Via Ponchielli.

Come si può accettare l'affermazione che non siano state violate le norme sulla sicurezza del lavoro quando si spezza la sala montante delle ruote con l'assile della cisterna a pieno carico di gas propano liquido? Chi avrebbe dovuto controllare preventivamente? Abbiamo assistito invece alla promozione ad altro prestigioso incarico dell'Ad Mauro Moretti allora responsabile delle Ferrovie di Stato.

Non possiamo dimenticare cosa è accaduto in quei momenti, la paura provato di fronte al fuoco che dilagava dai binari della ferrovia. Abbiamo ancora davanti agli occhi l'immagine delle persone terrorizzate che fuggivano dalle case, dei corpi carbonizzati e quel povero uomo colpito in pieno dalle fiamme nella piazzetta dove per tanto tempo è rimasta la traccia di quel corpo incenerito. Abbiamo ancora l'orrore nella memoria, nei ricordi. Non possiamo dimenticare. Sinistra Italiana Toscana sarà al fianco dell'associazione dei familiari delle vittime per ogni altra iniziativa che si potrà intraprendere, oltre continuare a seguire le vicende giudiziarie rimaste ancora in essere.

Non si può accettare tutto questo. Sinistra Italiana chiede ad alta voce che sia fatta giustizia.

Cgil Toscana: "Sicurezza sul lavoro, si apre un precedente pericoloso"

Il commento di Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): “La Cgil, nella vicenda giudiziaria seguita alla strage, si è costituita parte civile, perché la tragedia nasce nel mondo del lavoro ed è stata una strage avvenuta in ferrovia, che è anche un luogo di lavoro. Il mancato riconoscimento della violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro ci spaventa perché apre un precedente pericoloso che ci preoccupa molto per la salute e la sicurezza di lavoratori e cittadini, anche in vista di casi giudiziari simili sul fronte della tutela di chi subisce gravi danni e addirittura perde la vita per comportamenti tenuti sui luoghi di lavoro. Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, senza cessare la battaglia per avere giustizia per le vittime e per il mondo del lavoro, che è l’unico modo per costruire una società dove il profitto valga meno delle persone e dove chi sbaglia nelle decisioni in qualche modo ne risponda”.

Bonafè (PD): "Un colpo duro, per tutti"

”Quasi 12 anni dopo una tragedia che ha portato via 32 vite, i familiari oggi devono assistere alla parola “prescrizione” e alla drammatica delusione che porta con sè. E’ un colpo duro, per tutti. Il nostro pensiero va a quei parenti che giorno dopo giorno, udienza dopo udienza, hanno riposto con grande dignità la loro fiducia nella giustizia. A Viareggio c’è stata una strage e una strage non può restare impunita”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.

Silvia Noferi (M5S): “I morti non possono mai andare in prescrizione!”

Personalmente, e qui parlo da cittadina, non da rappresentante delle Istituzioni, sono stufa di vergognarmi di certe sentenze che impediscono di punire i colpevoli delle stragi.

I 32 morti della strage di Viareggio, fra cui erano anche 4 miei vicini di casa, sono morti per caso?

Non oso immaginare come si sentano i familiari delle vittime e soprattutto Marco Piagentini che li rappresenta e che quella sera ha perso la moglie e due bambini, perché se la mia rabbia è forte, la loro deve essere devastante.

I morti non possono mai andare in prescrizione.
Vergogna!

Cerza (Cisl Toscana): "Questo incidente non può rimanere senza colpevoli"

Dichiarazione del segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza, sulla sentenza della Cassazione sulla  tragedia della stazione di Viareggio

"È  un  giorno triste per il nostro Paese e per i cittadini di Viareggio. La sentenza della Cassazione ha  annullato con la prescrizione 2 gradi di giudizio cancellando la parola giustizia sul grave incidente ferroviario che ha causato la morte di 32 persone innocenti. Questo incidente non può rimanere senza colpevoli e la prescrizione non può  impedire l'accertamento delle responsabilità di chi doveva vigilare e poteva impedire che si verificasse una strage e non l'ha fatto. La Cisl Toscana si unisce al rinnovato dolore delle famiglie alle quali fin qua è stato impedita anche la speranza di giustizia".

Nocentini (UIL Toscana): “Una sentenza che lascia sgomenti. I cittadini chiedono giustizia”

“Una sentenza che ci lascia sgomenti e che ci rattrista molto. I familiari delle vittime e tutta la città di Viareggio hanno sofferto abbastanza: la strage del 2009 che ha causato 32 vittime non può rimanere senza colpevoli”. Le parole del Segretario Generale UIL Toscana, Annalisa Nocentini, arrivano all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione.

“La UIL Toscana si unisce al dolore delle famiglie e dell’intera città - aggiunge - Le sentenze vanno rispettate, ma non possiamo non sottolineare che a distanza di 11 anni ancora non c’è un responsabile dell’incidente ferroviario. I cittadini chiedono giustizia”.

Pci: "Viareggio. L'ennesima strage impunita? Noi non ci stiamo!"

Nel verdetto emesso l'8 gennaio dalla Corte di Cassazione nel processo per la strage di Viareggio viene confermata l'esistenza del reato di omicidio colposo plurimo, ma questo viene prescritto in quanto è stata esclusa la circostanza aggravante della violazione delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro.

È stato rinviato a giudizio anche l'ex AD di FS e RFI Mauro Moretti, del quale verrà così rivalutata la responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario colposo.

Il mancato riconoscimento dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, pur essendo state appurate, rappresenta un precedente pericoloso ed un'offesa alle vittime, ai loro parenti, ai lavoratori e alle lavoratrici.

Occorre introdurre leggi precise e stringenti come il reato di omicidio sul lavoro. È l'unico modo per poter rendere giustizia alle vittime e ai loro familiari. Gli imprenditori, AD, dirigenti responsabili devono essere messi di fronte alla giustizia penale e pagare per le loro colpe.

Siamo di fronte, per l'ennesima volta, ad una sentenza che difende nei fatti gli interessi dei detentori del potere economico e politico, rovesciando e vanificando il positivo lavoro d'indagine e le due sentenze precedenti.

È indegno di un Paese civile che non si vogliano accertare e poi attribuire in via definitiva le piene responsabilità di un disastro che ha segnato profondamente Viareggio e la Versilia.

Leggiamo che la CGIL sta valutando uno sciopero generale. Il PCI è pienamente d'accordo, purché sia un vero e grande sciopero generale che dia nuova spinta alle richieste di giustizia e alla lotta per un lavoro dignitoso e sicuro.

Sinistra Civica Ecologista: sconcerto per la sentenza

Quando in un Paese Democratico si dimostra di non essere più in grado di garantire ai cittadini giustizia e certezza della pena per i colpevoli di reati si apre le porte all'impunità e si minano le basi della convivenza civile. Significa che si è giunti al capolinea. Sinistra Civica Ecologista della Versilia esprime vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime della strage e un profondo sconcerto per la sentenza. E' stata scritta un'altra pagina buia della storia del nostro Paese sotto le ali della famigerata prescrizione dei reati. Viene da chiedersi come sia possibile che il giudizio della Magistratura in primo e secondo grado vengano annullati, che Mauro Moretti sia stato insignito dopo quello che definì "uno spiacevole incidente" del titolo di Cavaliere della Repubblica e promosso a capo di Finmeccanica prima e della Fondazione delle Ferrovie Italiane poi.

Camping Cig vicino ai familiari delle vittime

Il Camping CIG si unisce ai familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio nel condannare l'esito della vicenda giudiziaria. Lo facciamo nel ricordo vivo e umanissimo degli incontri con le loro associazioni avvenuti a Piombino e, in particolare, della partecipazione comune a un recente evento svoltosi a Sant'Anna di Stazzema, nell'impegno di sempre per la verità e la giustizia.

Solidarietà del Consiglio comunale di Lucca all’Associazione "Il Mondo che Vorrei"

Il Consiglio comunale di Lucca, nella sua interezza, ha voluto esprimere all’Associazione “Il Mondo che Vorrei” la totale ed assoluta solidarietà e vicinanza, umana e istituzionale, in questo momento buio di rabbia, di tristezza e delusione. Abbiamo ascoltato il presidente Marco Piagentini usare parole accorate e raccontare le sensazioni alla lettura del dispositivo della Corte di Cassazione che, dopo oltre 11 anni, dichiara prescritti i reati di omicidio colposo per la morte di 32 persone innocenti.

Abbiamo però anche sentito l’energia, intatta e forse accresciuta, per andare avanti. Nella convinzione che quello che l’Associazione fa è a servizio della giustizia, mancata in troppe tragedie italiane, e a favore della prevenzione per evitare il ripetersi di eventi così gravi.

Il ricordo delle 32 vittime, continuerà senza sosta, per dimostrare che “Il Mondo che Vorrei” non è solo un nome ma un programma di azioni, a tutti i livelli, perché mai più nessuno debba vivere il dramma infinito e doloroso com’è quello sofferto da parenti e amici delle vittime. Come Consiglio comunale abbiamo confermato anche la nostra totale disponibilità a supporto delle loro iniziative e, nella prossima seduta, si terrà un ricordo delle 32 persone scomparse. Mai più...

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