Il Comitato 429 Sicura, e prima ancora i residenti della zona dei Rimorti, hanno sollevato nei mesi precedenti l’apertura della srt429 la questione della sicurezza, sottolineando come un’infrastruttura di questo genere vada a creare una cesura ecologica pericolosa, non solo per la grave perdita in termini di biodiversità che ne deriverà ma anche e soprattutto per il rischio di scontri tra autovetture e animali.
In un contesto ad alta naturalità, questo fenomeno si traduce infatti in una previsione piuttosto certa. E così, a sole tre settimane dall’apertura della variante i residenti riscontrano un aumento di ritrovamenti di cadaveri animali nei campi in prossimità della strada, come mai era accaduto prima.
Resti di capriolo, animali di piccola taglia ormai irriconoscibili. Ed è dopo il triste ritrovamento di ieri mattina, il corpo senza vita di un esemplare giovane di cinghiale, lungo il fosso di guardia della strada, che ci accingiamo a denunciare pubblicamente l’accaduto.
L’animale si presentava integro, con fuoruscita di sangue dal naso e dalla bocca.
Ipotizzando che sia stato investito, abbiamo, come Comitato, inviato richiesta scritta al Comune nella persona del sindaco e dell’assessore all’ambiente, alla polizia municipale (e per conoscenza al corpo della guardia forestale e del Difensore Civico) di attivare gli organi competenti ad accertare la causa della morte dell’animale.
Non abbiamo ancora ricevuto risposta in merito mentre la protezione civile si è occupata del recupero della carcassa. Per quanti continuano a sminuire la problematica da noi sollevata, ricordiamo quelli che sono i numeri del roadkill (ossia lo scontro tra autovetture e animali vaganti).
Le statistiche europee calcolano che il prezzo pagato in vite umane sia pari a 300 vittime ogni anno, a cui si aggiungono 30.000 feriti e danni materiali per 1 miliardo di euro. Sacrifici che ricadono sulle nostre tasche e sulla nostra società.
Sono numerose e diverse le soluzioni che si possono adottare per ridurre o addirittura risolvere questo problema, compresi innovativi e sperimentali sistemi anticollisione basati su sensori di velocità e rilevatori termici e di movimento.
Non siamo invece certi dell’efficacia delle reti a maglia sciolta installate solo su alcuni tratti dell’infrastruttura che non solo consentono comunque l’accesso ad alcune specie animali, ma che non sono state poste in egual misura su entrambi i lati della carreggiata, rischiando così di trasformarsi in una vera e propria trappola per quelli che accedendo da un versante troveranno poi la via di fuga ostacolata dalla rete installata sul versante opposto.
La ridotta visibilità in notturna di un tratto di strada che attraversa una valle scarsamente urbanizzata e priva di vie di comunicazioni preesistenti, con un limite di velocità consentito di 90 km/h, nonché l’assenza di tutor per il monitoraggio della velocità, trasformerà questa strada nel teatro di un'ecatombe a cui non siamo assolutamente disposti ad assistere in silenzio.
Chiediamo nuovamente alle amministrazioni competenti di aprirsi al dialogo per trovare insieme soluzioni concrete, nell’interesse di tutti. Se così non sarà valuteremo qualsiasi azione necessaria affinché le nostre richieste vengano accolte.
A quanti affermano che il problema riguarda tutte le strade, ci sentiamo di controbattere che mal comune non può essere mezzo gaudio; l’essere una problematica diffusa dovrebbe a maggior ragione spingere a voler prendere delle misure risolutive che sono, oggi, possibili.
Fonte: Comitato 429 sicura
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