L'annuncio di Andrea Di Benedetto, Presidente del Polo Tecnologico di Navacchio: “Dopo anni di coma si è spento il professor Emilio Vitale, Ingegnere, inventore, preside di facoltà e prorettore. Tra i vari incarichi esterni all'Università è stato vicepresidente del Polo Tecnologico di Navacchio. Non ho avuto il piacere e l'onore di conoscere da vicino il professore, però ho sempre sentito parlare delle sue doti umane e dell'importante ruolo che ha avuto nel percorso del Polo Tecnologico e nell'innovazione pisana. Ho chiesto di ricordalo ad Alessandro Giari, poiché in quegli anni ha non solo condiviso con lui un percorso lavorativo, ma anche un'amicizia sincera."
“Emilio era ed è stato senza alcun dubbio un innovatore. Ho avuto il piacere di lavorare con lui dal 2002 al 2008. Io presidente e lui vicepresidente del Polo Tecnologico di Navacchio. Era stato scelto da Gino Nunes, un altro innovatore che non è più con noi, non per logiche di rappresentanza, ma di competenza. Abbiamo condiviso la visione, la certezza, seppur con ottiche distinte, che la conoscenza, la ricerca, la tecnologia, per produrre innovazione e crescita di competitività, devono essere a servizio dell’imprese.
Emilio era un uomo della ricerca, dell'Accademia, del mondo universitario. Era un professore ma aveva anche e soprattutto uno spiccato spirito imprenditoriale. In quegli anni, le sue iniziative, la sua presenza, hanno dato un forte contributo a creare la fiducia, in tanti ragazzi che uscivano dall’Università, che fosse possibile trasformare le loro idee e le competenze tecnologiche acquisite, in nuova impresa. Che fosse possibile creare, costruire, realizzare ciò che era stato studiato e sperimentato.
E se il Polo di Navacchio oggi è quello che è, e cioè un vero e proprio ponte tra ricerca e impresa, è anche certamente merito suo. Ma Emilio era anche un pilota. Mi ha portato in pista, la mia prima volta, a girare con lui nel 2007. Mi diceva: “Guarda, chi come noi va in moto e va forte, e per questo deve andare solo in pista, mantiene una capacità e una velocità di reazione formidabile. E non solo in moto.” E per lui era sicuramente vero. Mi ha insegnato la tecnica della pista, la logica delle traiettorie, le dinamiche della staccata. Una passione enorme.
Gli ho telefonato il giorno prima dell’incidente mentre era al Mugello, 12 anni fa. Era contento perché nelle prequalifiche del venerdì aveva girato poco sopra i 2,06 con la sua nuova Yamaha 600. Aveva 53 anni e competeva con ragazzi di 18/20 anni. Ma era giovane Emilio Vitale. Giovane, allegro, positivo. Era, almeno io così l’ho conosciuto, una persona di grande qualità intellettuale ed umana. Davvero piuttosto inusuale. Non l’ho più visto da quei giorni. Mi piace ricordarlo così. Con la sua tuta da pilota, o in giacca e cravatta ai convegni, ma sempre con quella luce negli occhi e nello sguardo che comunicavano il senso della vivacità e profondità. Non sarà facile dimenticarlo. E credo che gli dobbiamo davvero qualcosa.”
Alessandro Giari
Fonte: Polo Tecnologico di Navacchio
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