La ricerca per un Paese più solidale: positivo il bilancio del primo anno del Centro 'Maria Eletta Martini'

E' nato alla vigilia dell'esplosione della pandemia che ha reso complicate molte attività di ricerca sul campo e di divulgazione, ma in un anno di operatività si è già affermato a livello nazionale come punto di riferimento per gli studi che riguardano il ruolo del terzo settore per la ripartenza e lo sviluppo economico e sociale del Paese. E' positivo il bilancio del primo anno del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, istituito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dalla Fondazione per la Coesione Sociale Onlus e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

 

"Il 2020 ha dimostrato ancora una volta -spiega il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini- l'importanza di promuovere e sostenere un hub di ricerca che faccia tesoro della storia del volontariato e del terzo settore e la proietti nel futuro a servizio dello sviluppo sociale del Paese. Come fondatori del Centro continueremo ad operare affinché possa fornire strumenti di crescita in un contesto di grandi cambiamenti come quelli introdotti in Italia dalla riforma del Terzo Settore i cui numeri, è utile ricordarlo, sono in costante crescita come attestato anche pochi mesi fa dall'aggiornamento del Censimento Permanente dell'Istat sul non profit".

"Per contribuire alla riflessione nel mondo del terzo settore sugli impatti profondi della pandemia -aggiunge il presidente del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca, il prof. Emanuele Rossi della Scuola Sant'Anna di Pisa, il Centro di Ricerca Maria Eletta Martini ha ripianificato le attività, dando priorità all'attivazione di percorsi di ricerca utili alla riflessione sul ruolo del terzo settore -e in particolare del volontariato- nel contesto sociale in evoluzione. Da qui la proposta di un'indagine originale e unica nel suo genere dedicata agli impatti profondi della pandemia sul Terzo settore. La ricerca, svolta in collaborazione con l'Università di Pisa, ha permesso di indagare a fondo gli impatti e di dare uno sguardo reale sul fondamentale ruolo del volontariato e dell'intero terzo settore nel contesto attuale. I risultati sono stati diffusi il 5 dicembre in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato e hanno ottenuto visibilità e diffusione in particolare nella stampa di settore".


Un punto di riferimento per la cultura del volontariato

Il Centro di Ricerca è diventato il punto di riferimento per le analisi e i posizionamenti qualificati sul ruolo del Terzo settore. Numerosi sono stati in questo primo anno i contributi di idee forniti sia sulla stampa sia ai numerosi eventi e convegni sui temi cruciali del dibattito: il ruolo del terzo settore nell'emergenza sanitaria, l'impatto della sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale, i passaggi fondamentali dell'attuazione della Riforma del Terzo settore. Numerosi gli eventi a cui esponenti del Centro di Ricerca sono intervenuti e hanno portato il contributo scientifico del Centro. Sebbene gli eventi formativi e convegnistici programmati non abbiano potuto avere luogo per le limitazioni imposte dalla situazione sanitaria, il Centro di Ricerca ha posizionato le proprie idee e progettualità nel contesto nazionale. Il direttore del Centro di Ricerca Luca Gori è stato inoltre nominato all'interno del gruppo di lavoro del Ministero del Lavoro sull'attuazione della riforma del Terzo settore che elaborerà le linee guida sul partenariato tra enti non profit e pubblica amministrazione.

 

Le attività di ricerca e di formazione

Oltre all'indagine sull'impatto della pandemia, sono proseguite le attività programmate: ricerche in collaborazione con alcune Regioni per i percorsi di attuazione della Riforma su scala appunto regionale; l'assegnazione di una borsa di studio per un'inedita ricerca sul profilo storico del Terzo settore italiano, approfondendo la rilevante opera di riforma che, nei primi anni novanta, ha posto le basi per il suo primo riconoscimento legislativo; l'avvio di una collana di studi con la Pisa University Press il cui primo volume, intitolato "Ridefinire il volontariato" verrà stampato ad inizio 2021 e che conta sul contributo di docenti ed esperti di riferimento per il mondo del terzo settore. Pur nella limitazione dell'impossibilità di svolgere lezioni in presenza, è proseguita anche l'attività di formazione del Centro e della Scuola Sant'Anna di Pisa che trova in particolare nel Centro Servizi al Volontariato della Toscana (Cesvot) un partner strategico.

 

La ricostruzione dell'archivio di Maria Eletta Martini

Figura chiave nell'affermazione del ruolo storico e sociale del volontariato in Italia, il Centro è dedicato a Maria Eletta Martini. I familiari di Maria Eletta hanno conferito al Centro di Ricerca il suo archivio personale, composto da 36 faldoni e che contiene una vasta produzione di interventi pubblici, relazioni, corrispondenze, saggi, interviste, rassegne stampa, documenti politici e parlamentari. Il Centro di Ricerca sta lavorando per rendere accessibile e fruibile a tutti gli studiosi tale patrimonio documentale.

 

Verso il 2021: un nuovo sguardo sul terzo settore

Sempre più punto di riferimento per la riflessione e l'analisi che riguarda il mondo del terzo settore e i suoi stakeholder (in primis la pubblica amministrazione), il Centro di Ricerca Maria Eletta Martini proseguirà nella sua opera a servizio del pensiero e dello sviluppo della cultura sociale e del volontariato. L'attività del 2021 è in fase di programmazione: oltre al lancio della collana di saggi "Ripensare il terzo settore", il 2021 vedrà l'approdo di altre ricerche dedicati ai temi strategici dello sviluppo del settore e continuerà a monitorare i punti chiave dell'attuazione della riforma (i profili giuridici, l'evoluzione delle reti associative, gli adempimenti formali, la trasparenza e la rendicontazione sociale, l'impatto delle attività del volontariato, la sua evoluzione nella situazione post Covid-19), garantendo una ripresa del dialogo -mai interrotto da remoto- in presenza con tutti gli stakeholders su scala nazionale che hanno contribuito con le loro idee alla sua creazione.

Fonte: Ufficio Stampa

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