Nuovi e inquietanti dettagli emergono dalle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Elona Kalesha, 36enne albanese accusata di duplice omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere dopo il ritrovamento dei coniugi Shpetim e Teuta Pasho, genitori dell'allora compagno Taulant.
Nei quotidiani locali di oggi emerge che l'affitto delle due settimane per la casa dove avrebbero vissuto i Pasho, in attesa della scarcerazione del figlio, Elona Kalesha fece finta con la proprietaria dell'immobile che sarebbe servito a lei e che fosse seguita per una gravidanza a rischio. Quando tornò in casa alcuni giorni dopo la proprietaria pensò che in quella valigia trovata in stanza, dall'odore nauseabondo, fosse un nascosto il feto abortito. Così non era.
Kalesha si sarebbe tradita anche dai vicini, quando trasportò via quattro giorni dopo la scomparsa le valigie dalla casa di via Felice Fontana (dove abitavano i Pasho e dove i carabinieri presumono che siano stati uccisi). Una vicina di casa li avrebbe visti e avrebbe platealmente asserito che ci fosse puzza di morto. Kalesha si giustificò dicendo che era una perdita di una damigiana di vino. L'impresa delle pulizie pulì le scale successivamente. Questo dettaglio è inquietante letto oggi, ma non trovò riscontro. Solo nelle indagini del sostituto procuratore Ornella Galeotti adesso la trama appare più chiara.
In più, la macchina. Una Ford C-Max allora in possesso a Kalesha, su di quella sarebbero stati trasferiti i cadaveri. Di recente Kalesha ha chiamato un assicuratore per chiedere il numero di targa, secondo gli investigatori, che hanno intercettato la telefonata, sembra un'opera di depistaggio. Così come le altre telefonate della nuora, dove accusa a più riprese Taulant Pasho, ripercorrendo anche la denuncia per maltrattamenti. Come a costruire la figura del perfetto assassino. Non è ancora noto se al momento dell'omicidio Taulant Pasho però fosse già fuori di prigione, quel 1 novembre 2015.
In più 5 anni fa Kalesha fece mentire anche la nuora, imponendo a lei di dire che i Pasho avevano dormito non a Firenze ma a Castelfiorentino. Tutto per un alibi che giorno dopo giorno si sta sgretolando sempre più.
AGGIORNAMENTO - Oggi la 36enne Elona Kalesha si è avvalsa della facoltà di non rispondere stamani all'udienza di convalida del fermo davanti al gip Angelo Antonio Pezzuti. Il giudice si è riservato la decisione sulla misura. Il suggerimento su non rispondere sarebbe giunto dagli avvocati, la difesa si è riservata di fare interrogatorio a breve dopo l'esito dei rilievi scientifici e medico legali. L'udienza di convalida si è tenuta a distanza con Elona Kalesha collegata dal carcere di Sollicciano insieme ai suoi difensori.
La convalida del fermo è stata accompagnata dalla custodia cautelare in carcere. La decisione è giunta dal gip Angelo Antonio Pezzuti di Firenze.
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