I Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Firenze, Ceppeto e San Casciano Val di Pesa (FI), hanno eseguito una serie di controlli miranti alla prevenzione e repressione di illeciti connessi alla gestione di rifiuti.
Nelle località di Ugnano e Mantignano nel Comune di Firenze è stata monitorata la zona di campagna della strada Vicinale della Mattonata in corrispondenza del Viuzzo delle Querce. Qui i militari hanno notato una serie di rimessaggi e depositi, chiusi con cancelli e completamente circondati da pannelli di lamiera, da cui provenivano rumori di attività svolta con strumenti tipo flessibile e di colpi ripetuti di martello.
Compreso che all’interno dell’area si stavano svolgendo lavorazioni meccaniche tipiche dell’attività illecita di recupero abusivo di rifiuti, in un contesto che non giustificava attività di quel tipo, i militari sono entrati nell’area tramite il cancello d’ingresso aperto.
Sul posto c'era un autocarro carico di rifiuti di natura ferrosa e due persone di origini romene, in abiti da lavoro, con guanti e scarpe antinfortunistiche, che stavano svolgendo lavori di cernita e trattamento di rifiuti di natura ferrosa.
All’interno dell’area erano accumulati ingenti quantità di rifiuti speciali pericolosi e non, dei quali alcuni già trattati, smontati, svuotati dei liquidi (olii) e altri ancora da vagliare.
In particolare erano presenti RAEE quali motori elettrici, elettronici e a scoppio, un centinaio di batterie esauste di varie dimensioni, rinvenute all’interno di un manufatto in lamiera, due fusti in metallo contenente olii esausti prodotti nel corso dello smontaggio dei motori, rame estratto da cavi elettrici e motori.
Per di più sotto una tettoia era stata allestita una vera e propria officina allestita con morse, banconi, flessibili, mazze, utilizzata per il trattamento e smontaggio dei rifiuti.
La prima persona interpellata ha dichiarato di svolgere attività di commercio rottami ferrosi, e di essere per questo iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per effettuare raccolta e trasporto appunto di rottami ferrosi, ma non è stato in grado di fornire gli atti autorizzativi necessari per svolgere l’attività di deposito e trattamento rifiuti, ulteriormente accertata.
I Carabinieri forestali, per evitare che le conseguenze del reato fossero protratte, hanno eseguito il sequestro preventivo dell’area, considerato che l’attività posta in essere cioè lo stoccaggio e deposito nonché il trattamento e la cernita di rifiuti speciali pericolosi e non, in assenza di autorizzazione, risultava essere una gestione illecita di rifiuti. I due soggetti di nazionalità Rumena sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.
L’area oggetto di sequestro è di proprietà di due anziani signori. Una delle due persone presenti ha dichiarato di avere ricevuto gratuitamente da parte del proprietario l’area occupata dall’attività descritta, in modo informale in cambio della cura degli animali da cortile presenti in un’altra parte del terreno.
I militari hanno appurato il recente decesso di uno dei due proprietari ma non hanno riscontrato elementi per dedurre che l’altra proprietaria fosse stata a conoscenza dell’attività illecita svolta nel suo terreno, considerando anche la sua età avanzata, perciò allo stato delle indagini si è esclusa a suo carico una responsabilità in merito.
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