I circoli Arci si mobilitano, nel rispetto delle norme anti Covid-19, per chiedere al Governo di cancellare l’articolo 108 della legge di bilancio, che rischia di far chiudere molte strutture con l’introduzione di ulteriori adempimenti burocratici e un appesantimento degli obblighi fiscali a carico del mondo del volontariato. Domani, venerdì 18 dicembre, in occasione della discussione parlamentare sulla manovra, anche numerosi circoli della provincia di Siena aderiranno alla mobilitazione indetta dall’Arci nazionale in tutta Italia. A dare voce alla protesta di tutti i circoli del territorio senese saranno i circoli Arci Vescovado di Murlo e il Collettivo Piranha di Acquaviva (Montepulciano), che parteciperanno ai collegamenti in diretta sulla pagina Facebook Arci nazionale in programma dalle ore 16 alle ore 18. La mobilitazione dei circoli del territorio senese troverà spazio anche sulla pagina Facebook Arci Siena, con foto e racconti dei dirigenti e dei soci che partecipano all’iniziativa.
Mobilitazione collettiva per salvare un patrimonio sociale. “Per ogni circolo che dovesse chiudere - afferma la presidente dell’Arci provinciale di Siena, Serenella Pallecchi - morirebbe un pezzo del patrimonio politico e culturale della sinistra e sarebbe una sconfitta culturale per tutti. Noi siamo responsabilmente chiusi, ma la responsabilità di poter riaprire deve essere di tutti. Per questo motivo, chiediamo alle istituzioni, alle forze politiche e alle realtà associative del territorio di unirsi a noi in questa mobilitazione, di stare vicino ai nostri dirigenti territoriali e ai nostri soci, di sostenerci e di aiutarci a vivere”.
Articolo 108 e ruolo dell’associazionismo. “L’articolo 108 della legge di bilancio - aggiunge Pallecchi - va ad aggravare una situazione generale dei circoli Arci già molto difficile a causa dell’emergenza Covid-19, che ha chiuso le nostre strutture e fermato ogni attività sociale e culturale. Pur ribadendo la piena consapevolezza e la collaborazione dei nostri circoli di fronte alla necessità di contrastare la diffusione del contagio, non possiamo accettare in silenzio misure come quelle previste dalla legge di bilancio, che minano le forme di autofinanziamento e chiedono di assoggettare al regime commerciale strutture come le nostre. I nostri circoli sono, da sempre, soggetti fondamentali su ogni territorio, anche in provincia di Siena, per mantenere la coesione e la tenuta sociale. Se in Parlamento dovessero passare le nuove norme, molti circoli rischierebbero di non riaprire, nemmeno dopo l’emergenza Covid-19, con conseguenti ripercussioni negative a livello sociale che non possiamo e non vogliamo accettare”.
Fonte: ARCI provinciale di Siena - Ufficio Stampa
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