Studio su 1000 pazienti col CERM
La ricerca sul Covid della Medicina Interna dell’ospedale Santa Maria Nuova ha ricevuto un importante finanziamento fra i progetti del bando Ricerca Covid 19 Toscana per ampliare le informazioni sull’infezione da SARS-CoV-2 ancora limitate e spesso purtroppo insufficienti e su altre emergenze virali che si potrebbero presentare in futuro.
Il finanziamento ottenuto di 400mila euro servirà ora a sostenere il progetto COMETA, acronimo di Covid e metabolomica, settore della medicina che studia le alterazioni funzionali del metabolismo, in questo caso attraverso l’analisi del metaboloma del plasma di pazienti con infezione da SARS-CoV-2. Lo scopo è quello di utilizzare il profilo metabolomico ottenuto come potenziale strumento diagnostico anche in combinazione col tampone e prognostico per individuare precocemente chi svilupperà sintomi gravi ed eventualmente anche di valutazione dell’approccio terapeutico.
Soggetto capofila per le competenze cliniche è la Medicina Interna sotto la direzione di Giancarlo Landini, direttore delle Specialistiche mediche della Ausl Toscana centro. I medici coinvolti della Medicina Interna con l’ausilio di tutti gli altri colleghi dell’unità operativa, sono Laura Bertini, Vieri Vannucchi, Barbara Cimolato e Lorenzo Pelagatti. Coopartecipante alla ricerca è l’epidemiologo Francesco Cipriani. Il progetto è stato elaborato in collaborazione con due partner scientifici, il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze con Paola Turano del Centro Risonanze Magnetiche (CERM) dell’Università di Firenze, diretto dal Prof. Claudio Luchinat, dove saranno condotte le analisi metabolomiche. Il CERM che ha sede nel campus di Sesto Fiorentino, è un centro di Risonanza magnetica nucleare di rilevanza mondiale per numero e qualità tecnica degli spettrometri di cui è dotato. Per la Ausl Toscana centro sono coinvolte anche la Patologia clinica del Santa Maria Nuova diretta da Francesca Veneziani e le cure intermedie Covid del presidio ospedaliero Donatello dirette da Enrico Benvenuti.
Il progetto è molto ambizioso in termini di numero di pazienti, campioni e dati da raccogliere ed analizzare. Avrà una durata complessiva di 24 mesi.
“Aver vinto il bando della Regione Toscana - ha dichiarato Giancarlo Landini - è stata una grande soddisfazione perché dimostra che un gruppo di medici internisti ospedalieri in piena epidemia Covid ha avuto la capacità di elaborare e realizzare una ricerca innovativa nonostante il lavoro massacrante a cui era stato sottoposto. Assistenza ospedaliera e ricerca possono convivere e questo è un ottimo segnale anche per esperienze future”.
La casistica
Il disegno sperimentale si basa sul reclutamento di 1000 pazienti distinti in 4 gruppi ben definiti dal punto di vista clinico e ben caratterizzati: 250 pazienti COVID-19 positivi a diverso stadio di malattia; 250 guariti; 250 con sintomi simil-COVID-19 ma con tampone rinofaringeo negativo (cosiddetti Covid 19 like); 250 soggetti non COVID-19. Per ciascun paziente coinvolto nello studio saranno raccolti campioni di sangue. I campioni saranno successivamente trasferiti e conservati presso la biobanca dell’Università di Firenze ed utilizzati dal laboratorio di metabolomica del CERM per l‘analisi di risonanza magnetica nucleare.
Il contenuto innovativo del progetto COMETA consiste nell’utilizzo della metabolomica per l’identificazione di un profilo metabolomico caratteristico dell’infezione da SARS-CoV-2 che potrebbe avere importanti ripercussioni in ambito clinico in termini diagnostici, prognostici e terapeutici.
Le strutture coinvolte per il reclutamento dei pazienti
Per la Usl Toscana Centro sono coinvolte la Medicina Interna, la Patologia Clinica dell’Ospedale Santa Maria Nuova e le Cure Intermedie Covid del Presidio Ospedaliero Donatello, quest’ultimo gestito congiuntamente da geriatri e internisti dell’ospedale di Santa Maria Nuova, tutti coordinati da Giancarlo Landini. Il coinvolgimento di più strutture garantisce da un lato il reclutamento di numeri elevati di soggetti dei gruppi previsti nel disegno sperimentale, dall’altro un elevato grado di trasferibilità diretta dei risultati in termini di valutazione della possibile rilevanza a fini diagnostici e prognostici.
La ricerca nel settore della metabolomica
Ciascun individuo presenta un profilo metabolomico individuale caratteristico e stabile nel tempo, che tuttavia devia in maniera significativa in presenza di determinate alterazioni fisiopatologiche. Importanti risultati sono ad ora stati ottenuti sia in campo oncologico dove la metabolomica ha consentito di predire con accuratezza e precocemente la progressione di malattia di alcune neoplasie sia in altri campi della medicina come in ambito cardiovascolare.
Fonte: Asl Toscana Centro - Ufficio Stampa
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