La pet therapy, al Meyer, è anche questo: una dottoressa che, camminando nella hall serra, incontra Galileo, uno dei cani in servizio in ospedale. Lei si abbassa per accarezzarlo, lui, grato, a sua volta le dà la zampa: come in un reciproco inchino.
Mai come in questo momento gli operatori sanitari sono stati partecipi dell’attività assistita con gli animali. La playtherapy, al Meyer, è un supporto alla cura: fa bene a tutti, e più che mai ai piccoli pazienti. In questo particolare periodo di emergenza sanitaria, in tutti i reparti in cui è possibile farlo, viene attivata su richiesta dei sanitari con interventi mirati, sui singoli bambini e ragazzi.
Tampone per tutti.
Al Meyer tutti i protagonisti della playtherapy – gli operatori della Ludobiblio, i musicisti, i clown, i conduttori dei cani della pet therapy – vengono sottoposti a screening periodico per la diagnosi di Covid-19, proprio come accade al personale sanitario al lavoro in ospedale. In questo modo può proseguire, in tutta sicurezza, quella terapia del gioco che, grazie al sostegno della Fondazione Meyer, fa parte della cura di ogni piccolo paziente accolto in ospedale.
Per saperne di più https://www.fondazionemeyer.it/progetto/play-therapy/
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro