«Qualcosa deve essere andato storto nella gestione delle strutture per anziani della provincia di Pistoia – commenta il consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi -. Un nuovo focolaio è scoppiato in una Rsa del territorio, il Villone Puccini, e non si tratta della prima volta bensì della quinta struttura per anziani invasa dal Covid durante questa seconda ondata in cui si è reso necessario l'intervento delle Usca e dei Girot dell'Azienda Usl Toscana Centro, esattamente come accaduto a Villa Guidotti di Maresca, alla San Gregorio Magno di Maresca, alla Rsa di Cantagrillo e al centro Oami di Quarrata».
«Tutto questo nonostante a partire dalla metà del mese di ottobre sia stato vietato l'accesso di visitatori ai pazienti di Rsa, case di riposo e strutture per anziani su tutto il territorio regionale – precisa Capecchi - proprio al fine di prevenire i contagi all'interno di questi ambienti».
«Purtroppo è noto – continua il consigliere FdI - che nelle Rsa e nelle case di riposo il virus abbia trovato un ambiente favorevole alla diffusione, sia a causa dell’età e la fragilità degli ospiti, ma probabilmente anche per l'adozione di protocolli non abbastanza efficaci al contenimento del Coronavirus. Per questo, tramite un'interrogazione, ho chiesto rassicurazioni all'assessore alla sanità Simone Bezzini circa la corretta adozione di tutte le procedure indicate nelle ordinanze 112, 98, 93 e 89 della Regione Toscana oltre che delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità».
«E inoltre ritengo opportuno a questo punto sapere se la Giunta ritiene sufficiente effettuare screening su operatori e ospiti delle strutture per anziani con tamponi rapidi su base quindicinale o se sia necessario aumentare la frequenza degli stessi – afferma il consigliere regionale -. Grazie a questi screening è stato possibile individuare la presenza di operativi positivi all'interno della struttura, che, verosimilmente, hanno introdotto il virus dentro la Rsa. Senza un monitoraggio costante del personale socio-sanitario si rischia che il numero di contagi vada fuori controllo. È necessario tutelare con la massima attenzione la popolazione più fragile in carico a strutture gestite in parte o totalmente dall'Asl, come è doveroso garantire un ambiente di lavoro sicuro al personale sanitario. La pandemia ha messo in evidenza i limiti delle Rsa e per questo è necessario ripensare e potenziare queste strutture, anche in considerazione della crescente età media della popolazione».
«Nel nostro territorio episodi simili si sono ripetuti con sempre maggior frequenza, portando alla perdita di molti anziani ricoverati e al contagio di decine e decine di operatori. Una tendenza che deve assolutamente essere invertita. Lo dobbiamo a tutti i cittadini che affidano i propri anziani alle cure di una Rsa e a tutti gli operatori sanitari che dall'inizio di questa pandemia lavorano incessantemente con dedizione mettendo a rischio la propria salute», conclude Capecchi.
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