Le eventuali deroghe sugli spostamenti interessano oltre 279mila toscani residenti in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti che sono circa il 44% del totale dei comuni toscani. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Fondazione Divulga in riferimento all’ipotesi di superare il divieto agli spostamenti per le aree limitrofe ai piccoli comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Una norma che – sottolinea Coldiretti Toscana - colpirebbe duramente i piccoli comuni, dove in molti casi c’è il problema esattamente opposto all’affollamento con il rischio di spopolamento e di invecchiamento della popolazione.
“Questi piccoli centri hanno prodotto nei secoli un tesoro straordinario di beni culturali ed ambientali, abilità manifatturiere, saperi e sapori, soprattutto da parte del mondo agricolo e rappresentano una risorsa per la Toscana che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica”, spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.
Non a caso sono 27 le produzioni tipiche che nascono nei 119 piccoli comuni toscani - aggiunge Coldiretti Toscana - dalla Castagna del Monte Amiata alla Farina di Neccio della Garfagnana, dal Marrone di Caprese Michelangelo al Fungo di Borgotaro, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Quella dei comuni sotto i cinquemila abitanti rappresenta in Toscana - insiste la Coldiretti regionale - una rete diffusa su quasi il 40% del territorio con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici.
In questo contesto – sostiene la Coldiretti regionale - superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante anche per salvare le fattorie e gli agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Il divieto è infatti – conclude Coldiretti Toscana - un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Fonte: Coldiretti - ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro