In nemmeno una settimana si passa da un Natale più leggero a uno ancora più duro. Le nuove notizie in arrivo da Roma parlano di una stretta da parte del Governo per le Feste in tema di norme anticontagio da Coronavirus. L'Italia potrebbe tornare tutta zona rossa o arancione tra il 25 dicembre e il 1 gennaio; bisogna valutare se solo festivi o tutto l'arco temporale. Inoltre si studia di poter dare a chi vive in comuni sotto i 5mila abitanti la possibilità di spostarsi anche fuori dal comune entro 30 chilometri.
L'idea arriva dopo la riunione dei capi delegazione. Si vuole adottare in tutta Italia norme omogenee, con un irrigidimento simile alla Germania. Anche se siamo in piena seconda ondata, l'Italia vuole evitare la terza. Si pensa anche che gli assembramenti visti nelle varie piazze per lo shopping natalizio possano aver fatto fare dietrofront al Governo. Pochi giorni fa si era parlato di un allentamento delle misure per Natale, Santo Stefano e Capodanno, ma probabilmente non sarà così.
Le vie dei centri con centinaia di persone, anche in zona arancione (da noi a Firenze e Pistoia su tutte), hanno fatto storcere il naso a molti. A questo si aggiungono i numeri, migliori rispetto a qualche giorno fa ma comunque importanti: 500 morti in tutta Italia e 20mila contagi ogni giorno sono dati da non sottovalutare.
Ecco quindi che i capi delegazione hanno pensato a ciò che la stampa nazionale chiama 'Modello Merkel'. Domani mattina se ne saprà di più ma si va verso regole più severe. Nel giorni dal 25 dicembre al 1 gennaio - da valutare se tutti gli otto giorni o solo festivi e prefestivi - tutta Italia potrebbe diventare zona rossa o, nella migliore delle ipotesi, arancione. Si andrebbe incontro a chi vive nei comuni più piccoli, dando la deroga di spostarsi in un raggio di trenta chilometri a coloro che abitano (domicilio o residenza) in comuni con al massimo 5mila abitanti.
Rimangono aperti alcuni quesiti: che ne sarà di bar e ristoranti? Nell'ultimo Dpcm sta scritto che possono restare aperti a pranzo per le Feste, ma c'è chi spinge per una chiusura totale. La linea dura, voluta in primis dai ministri Boccia e Speranza, potrebbe passare.
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