I tre, ritenuti pericolosi, volevano "tagliare la testa al cane" di una persona a cui volevano "farla pagare"
Con l'Operazione “Mask” i carabinieri di Livorno hanno disarticolato gruppo criminale dedito a rapine e furti. Arrestate 3 persone, una indagata a piede libero. Due di loro rinchiusero in una stanza l’impiegato dell’ufficio postale per rapinarlo: devono rispondere anche di sequestro di persona.
Su ordine della Procura di Livorno, che ha diretto le indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno e della Compagnia di Piombino (LI), coadiuvati dai militari della Compagnia di Volterra (PI), hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, nei confronti di 3 persone indagate per reati contro il patrimonio e altro.
Si tratta di 3 italiani, di 22, 25 e 46 anni, tutti dimoranti nella zona del Volterrano. Una quarta persona, un cittadino moldavo, 24enne, anch’egli residente a Volterra, è indagato in stato di libertà.
I primi due (il 22enne ed il 25enne) sono ritenuti responsabili di:
1) rapina a mano armata perpetrata all’ufficio postale di Sassetta (LI) il 3 ottobre 2020. Per tale episodio devono rispondere anche dei reati di sequestro di persona e di violenza privata;
2) furto ai danni della rivendita di tabacchi, consumato a Castagneto Carducci (LI) il 20 ottobre 2020;
3) furto di quattro pneumatici a Cecina (LI), unitamente al 46enne.
Quest’ultimo, in concorso con il cittadino moldavo, è indagato per il reato di ricettazione.
Il provvedimento cautelare è stato emesso a conclusione dell’indagine che ha preso le mosse dalla rapina perpetrata il 3 ottobre scorso ai danni dell’ufficio postale di Sassetta (LI). Nella circostanza due uomini con il volto travisato, di cui uno armato di pistola, minacciarono e rinchiusero l’unico impiegato presente in una stanza, lo perquisirono sottraendogli il cellulare e si impossessarono di oltre 6mila euro contanti, facendo perdere le loro tracce.
I Carabinieri della Compagnia di Piombino riuscirono immediatamente ad identificare i responsabili della rapina, i due giovani italiani di 22 e 25 anni, e con il Nucleo Investigativo di Livorno iniziarono nei loro confronti un’articolata indagine, denominata “Mask”.
Le investigazioni hanno consentito di acquisire inequivocabili elementi di responsabilità dei due in ordine alla rapina di Sassetta ma anche di accertare che la medesima coppia si è resa responsabile di altri reati contro il patrimonio, avvalendosi degli altri due indagati.
Gli stessi due giovani, autori della rapina dell’ufficio postale di Sassetta, infatti, il 30 ottobre scorso sono stati arrestati in flagranza dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno e della Compagnia di Piombino nel tentativo di rapinare l’ufficio postale di Legoli, vicino Peccioli (PI).
In quell’occasione i Carabinieri escogitarono un piano per bloccare i due malviventi. Con le auto civetta i militari simularono un incidente stradale, bloccando il transito sulla strada che avrebbe portato i volterrani verso l’ufficio postale individuato. Alla vista del segnale stradale del triangolo, i due si fermarono. Senza avere il tempo di reagire, i malviventi venivano fatti scendere dall’auto ed immobilizzati. I due indossavano tute mimetiche e giacche rifrangenti. All’interno del veicolo i Carabinieri trovarono, inoltre, due passamontagna, guanti da lavoro, ma soprattutto una replica di un fucile d’assalto per softair ed un coltello serramanico.
Non solo. La notte del 20 ottobre 2020 gli stessi due giovani volterrani si sono resi responsabili del furto all’interno di una rivendita di tabacchi a Marina di Castagneto Carducci (LI). Dopo aver forzato la porta di ingresso, i due entravano nella tabaccheria e prelevavano numerose stecche di sigarette di diverse marche per un valore circa 10mila euro, oltre alla somma contante di 450 euro. Nel corso dell’indagine è emerso che gli stessi due malviventi si sono rivolti al 24enne ed al 46enne per rivendere i tabacchi rubati: 30 euro a stecca. Addirittura il 24enne avrebbe barattato con un cittadino maghrebino alcune stecche di sigarette con dello stupefacente.
Il successivo 25 ottobre i 3 italiani perpetravano il furto di quattro cerchi in lega completi dei relativi pneumatici rimossi da un’autovettura parcheggiata sulla pubblica via a Cecina per sostituire le gomme usurate dell’autovettura del 25enne.
Le indagini hanno evidenziato soprattutto la pericolosità degli arrestati. È emerso, infatti, come rileva testualmente il G.I.P. nell’Ordinanza, che i tre avevano in animo di "farla pagare a qualcuno" e, per questo, "sarebbe stata necessaria la presenza di una pistola (“bisogna trovare una pistola”), e che avrebbero dovuto tagliare la testa al cane della persona di cui stavano parlando".
Il G.I.P. ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 25nne; agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il 22enne; agli arresti domiciliari per il 46enne.
A carico dell’indagato moldavo sono state rinvenute due repliche di fucili d'assalto tipo softair, sequestrate.
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