La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Eurospin è la lotta di tutti. Dopo che la vertenza era stata aperta nell’Empolese Valdelsa all’inizio di novembre scorso, ieri tutti i dipendenti toscani hanno annunciato lo stato di agitazione e una serie di scioperi contro il mancato adeguamento alle norme anticontagio da parte dell’azienda, contro il demansionamento degli operatori alla cassa a cui viene chiesto di sanificare i locali nonostante questo non sia previsto da contratto e rappresenti un serio rischio sanitario, contro l’aumento dei turni e le trasferte in altri punti vendita fuori territorio.
In una fase di emergenza, in cui ogni rivendicazione rischia di venire silenziata dalla falsa narrazione del “siamo tutti sulla stessa barca” e della necessità di fare ognuno i propri sacrifici quotidiani per superarla, lottare per difendere ed estendere i propri diritti sul lavoro è più che mai necessario. Come in ogni crisi economica la ricchezza non smette di essere prodotta, ma viene solo concentrata e polarizzata nelle mani di pochi a scapito di sempre più persone. Gli effetti del Covid-19 si stanno abbattendo su chi già viveva una condizione di disagio socio-economico: precari, partite Iva, piccoli commercianti e lavoratori dipendenti. Proprio a questi ultimi viene chiesto di contrarre i propri diritti, aumentare i carichi di lavoro e prestarsi a mansioni per cui non sono pagati, riducendo di fatto gli spazi di salario. E tutto questo in cambio di niente. Nel caso delle lavoratrici e dei lavoratori Eurospin, poi, l’attacco ai diritti e al salario è ancora più grave perché arriva da un’azienda che opera in un settore che non ha mai smesso di produrre e vendere e che sta macinando utili. Uno spaccato esemplare di ciò che sta accadendo a livello nazionale, dove la battaglia per ridurre le tutele sul lavoro, abbattere i contratti collettivi nazionali e rendere i lavoratori più fragili arriva in prima battuta da Confindustria, che rappresenta gli interessi di chi sta pagando meno questa crisi, cioè la grande industria.
Tutto ciò evidenzia che, ancora una volta, si utilizza una crisi drammatica come quella che stiamo vivendo per distruggere i diritti sul lavoro e ridurre le retribuzioni a totale vantaggio non del bene pubblico, ma dell’arricchimento di pochi. Per questo la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Eurospin è patrimonio di tutti. Perché non arretrando di fronte a questo ricatto si aprono spazi di agibilità e di avanzamento per tutti coloro che stanno invece perdendo ricchezza da questa crisi.
Potere al Popolo Empolese Valdelsa sostiene con forza i lavoratori in agitazione e in sciopero. Siamo e saremo al loro fianco nelle prossime settimane di mobilitazione.
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