Prima una telefonata sporadica, poi una seconda, poi altre due e ancora altre. C'è un oggettivo problema per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti per le persone contagiate da coronavirus e in quarantena nelle loro abitazioni.
Non è un problema legato a un'azienda specifica, perché le chiamate alla nostra redazione arrivano da Castelfiorentino, da Capraia e Limite, da La Scala di San Miniato e da altri luoghi ancora. I protagonisti sono Alia Spa e Geofor per quanto riguarda i disservizi, ma sentiamo di dire che si è interrotta una catena di comunicazione che riguarda anche le amministrazioni comunali, intermediari tra i contagiati e le aziende.
Mancano i contenitori adatti per le famiglie, non arrivano i ritiri a casa. Risultato? Quello in foto, le abitazioni si sommergono di rifiuti, per i più fortunati il problema si sposta in giardino, altrimenti tutto rimane tra le quattro mura.
Le segnalazioni arrivate parlano addirittura di 3 settimane senza ritiro rifiuti. Fortunatamente è inverno, altrimenti il cattivo odore avrebbe fatto anch'esso la sua parte. C'è bisogno di un cambio di passo, come l'ha fatto la Regione ad esempio sul tracciamento bisogna che lo facciano anche le aziende di rifiuti. Se il momento è straordinario, le soluzioni devono essere all'altezza del problema.
Elia Billero
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