Lettera al ministro Franceschini: "Lo Stadio Franchi non si può demolire o manomettere"

Italia Nostra ha inviato una lettera al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Dario Franceschini, e alla Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiBACT ribadendo la propria preoccupazione per i gravi effetti che l’art. 55-bis del decreto legge “Semplificazioni” (n. 76 del 2020) sta producendo nell’azione di tutela del Ministero sullo Stadio A. Franchi di Firenze.

Gli elementi dello stadio da conservare in situ sono dettagliatamente descritti nel Decreto di Vincolo del complesso emanato a maggio di quest’anno degli organi periferici del Ministero (Segretariato regionale della Toscana e Soprintendenza di Firenze). Tra l’altro, nei documenti del decreto di vincolo si tiene in debito conto delle condizioni attuali dello stadio e delle problematiche di varia natura indicate dagli stessi uffici tecnici del Comune di Firenze. Ad oggi, non risulta che la stessa Amministrazione comunale abbia promosso azioni tese alla rimozione di questo vincolo e, pertanto, è evidente che le sostituzioni o demolizioni al complesso sportivo possono riguardare solo le addizioni apportate all’impianto in occasione dei Campionati del Mondo del 1990, nel rispetto delle precise e puntuali prescrizioni indicate dalla Soprintendenza.

Italia Nostra auspica che il Ministero dei Beni Culturali, attraverso il suo organo centrale deputato, dia una ferma e decisa risposta alle proposte di demolizione di una parte delle strutture storiche dello Stadio Franche e riconfermi le ragioni della tutela secondo il dettato dell’art. 9 della Costituzione.

Fonte: Italia Nostra - Ufficio Stampa

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