Cade da 8 metri, muore operaio a Montemurlo

Un 40enne operaio tessile di Prato è morto quest'oggi a Montemurlo, nella ditta in via Aniene per cui lavorava, dopo essere caduto da un'altezza di 8 metri. L'uomo, il caporeparto dell'azienda Fulvio Piscitelli, sarebbe salito sulla copertura del capannone per controllare il tetto. Una parte costruita in plexiglas sarebbe crollata. I tentativi di rianimazione dei soccorsi, arrivati per tempo, sono stati purtroppo vani. I carabinieri e la medicina del lavoro dell'Asl Toscana Centro si stanno occupando della situazione.

Le condoglianze del sindaco

« Si tratta di una tragedia, che mi colpisce profondamente e desidero esprimere alla famiglia della vittima le mie personali condoglianze e di tutta la comunità montemurlese», queste le parole del sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, alla notizia dell'operaio morto stamattina a seguito della caduta dal tetto di un capannone di via Aniene a Montemurlo. Si tratta di un uomo di 40 anni, residente a Prato. Sul tetto della ditta di torcitura, dove l'uomo lavorava come caporeparto, erano in corso lavori di riparazione della copertura. Pare che l'operaio abbia voluto accertarsi personalmente dello svolgimento degli interventi e sia salito a sua volta sul tetto e che quindi abbia messo un piede in fallo, facendo un volo di circa otto metri nel vuoto.

« Saranno le indagini delle autorità preposte a ricostruire la dinamica dell'accaduto ed eventuali responsabilità. - continua il sindaco Simone Calamai – Ciò che è certo è che è necessario l'impegno di tutti per rafforzare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Non bisogna abbassare la guardia, perché di lavoro non si può morire. Dobbiamo mantenere sempre alta l'attenzione su questi temi e avere tutti quanti la consapevolezza del rischio. Forse il Covid ha distolto l'attenzione pubblica su questo problema, ma è inaccettabile sapere che solo nei primi nove mesi del 2020 l'Inail ha conteggiato 972 denunce di infortunio mortale. Le morti sul lavoro sono ferite profonde che colpiscono ciascuno di noi, un vero problema sociale».

Capone, UGL: "Basta a queste stragi silenziose necessaria una maggiore cultura della sicurezza"

“L’UGL esprime il suo cordoglio alla famiglia dell'operaio di 40 anni che ha perso la vita sul posto di lavoro a Prato. Le cosiddette ‘morti bianche’ sono una tragica realtà a cui non ci si può abituare e che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze. In tal senso, è necessario implementare una cultura della sicurezza, puntando anche sulla formazione dei lavoratori, soprattutto dove si svolgono mansioni a rischio infortuni. L’UGL è in tour in Italia con la manifestazione ‘Lavorare per Vivere’ volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sul triste fenomeno. Basta a queste continue stragi silenziose”. Lo hanno detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana, in merito all’infortunio mortale sul lavoro in cui un uomo di 40 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone in provincia di Prato.

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