Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sul tema dell'ordinanza firmata dal sindaco Nardella che impone divieto di consumazione del cibo o bevanda a 50mt dal locale dove ho acquistato il bene. A contestare l'ordinanza sono Federico Bussolin, Capogruppo Lega a Firenze, e il consigliere regionale Giovanni Galli. Per il primo "l’Ordinanza è nata e pensata male, con contraddizioni evidenti a tutti. Appare evidente che si trascende dalla realtà perché, magari, a 50 metri dall’esercizio in cui ho acquistato la bevanda c’è un altro esercizio commerciale e la stessa ordinanza mi consente di consumarlo di fronte. Direi che siamo alle comiche se non fosse che a pagarne le conseguenze sono i commercianti. Auspico in tal senso un ripensamento da parte del Sindaco"
"Invece di redigere ordinanze che non risolvono nulla – dichiara invece Galli - invito il sindaco Nardella a studiare una soluzione per permettere a questi esercizi di lavorare con lo stesso ritmo di prima e soprattutto a incentivare i controlli se ritiene che qualche esercizio commerciale non rispetti le regole. Questa ordinanza è l’esempio concreto della distanza delle istituzioni dal territorio, dove per educarne uno se ne puniscono cento, anche gli esercizi che egregiamente stanno lavorando rispettosi delle regole e garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei clienti”.
Immediate la risposta di Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio: “Bussolin e Galli forse hanno poco chiaro il senso dell’ordinanza del sindaco Nardella. Non è il sindaco ma sono loro a fare confusione, un atteggiamento poco responsabile in una fase complessa come questa. Non è l’ordinanza ma il Dpcm a vietare in materia di asporto di cibi e bevande il consumo in prossimità dei locali. L’ordinanza riproduce e chiarisce queste modalità per far sì che vengano applicate al meglio, perché lo sforzo dei tanti che stanno lavorando nel rispetto delle regole non venga vanificato dalla scorrettezza di pochi. Bussolin e Galli devono avere chiaro che in un momento come questo alimentare polemiche inutili finisce per danneggiare chi lavora, quegli esercenti che loro a parole dicono di voler proteggere. Ricordo a entrambi che i controlli ci sono e ci saranno e che lo sforzo è massimo a ogni livello. Adesso, piuttosto, è il momento di essere responsabili, soprattutto se si sta nelle istituzioni e di fare proposte non inviti nè tantomeno polemiche”.
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