Il GUP del Tribunale di Pistoia, dott.ssa Patrizia Martucci, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal dott. Giuseppe Grieco, nei confronti di due persone.
Gli imputati rispettivamente il responsabile delle piste consorzio Abetone S.a.f spa, e il responsabile addetto al controllo manutenzione e valutazione condizioni sicurezza regolarità delle piste da sci, erano chiamati a rispondere per loro colpa e quindi imprudenza, negligenza e imperizia per aver violato la normativa in materia della segnaletica per la sicurezza dei comprensori sciistici, causando la morte di Daniele Monti.
Il 24 gennaio 2018, nonostante le avverse condizioni del manto nevoso non erano state garantite agli utenti le necessarie informazioni per assicurare la sicurezza delle piste.
La famiglia di Daniele Monti, presentò esposto/denuncia per la sua morte alla Procura della Repubblica di Pistoia con l’assistenza dell’avv. Giovanni Giovannelli, evidenziando le responsabilità degli addetti al controllo delle piste.
Il P.M. dott. Giuseppe Grieco dopo aver eseguito tutte le indagini in relazione all’evento, ha richiesto il rinvio a giudizio dei responsabili che, a giudizio del P.M., per colpa e per imprudenza, negligenza ed imperizia avevano causato la morte di Monti Daniele.
All’udienza di ieri, 16 novembre, che è stata celebrata davanti al G.U.P. dott.ssa Martucci, il Dott. Giuseppe Grieco ha insistito per la richiesta di rinvio a giudizio.
La moglie del defunto Daniele Monti , Vannini Barbara, e i loro figli Nicolò e Mattia, quest’ultimo il giorno della morte del padre era con lui a sciare presso la stazione sciistica dell’Abetone, si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’Avv. Giovanni Giovannelli e hanno richiesto il rinvio a giudizio degli imputati, al fine di ottenere il risarcimento dei danni gravissimi di natura patrimoniale e non patrimoniale subiti a seguito della morte di Daniele Monti.
Costituiti parte civile anche i genitori Lamberto Monti e Tamara Cardelli insieme al fratello di Daniele, Massimiliano.
Il Giudice dell’udienza preliminare ha accolto integralmente le richieste del P.M. e della parte civile rappresentata dall’avv. Giovanni Giovannelli.
Quest’ultimo ha evidenziato le ragioni che giustificano la costituzione di parte civile rappresentate dalla legittima richiesta di ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali, causati dal comportamento colposo degli imputati che, per colpa e imperizia, avevano causato la morte del Monti Daniele.
L’avv. Giovannelli, ha evidenziato che all’imbocco della pista denominata Zeno 1 non era stata resa valutabile la reale e pessima condizione della stessa; l’apertura della pista, del resto, aveva tratto in inganno i due sciatori sull’effettiva percorribilità, Daniele Monti, che in seguito perse la vita, e suo figlio Mattia, e questo anche in ragione dello stato della neve, estremamente pericoloso, in quanto ghiacciata, circostanza in alcun modo segnalata.
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