Sacchetti pieni di frutta e verdura, borse colme di formaggio, pesce fresco e rosticceria. È ciò che si può trovare tra i banchi dei mercati settimanali in questa seconda ondata di Covid. Dopo le ultime restrizioni, e l'entrata della Regione Toscana in zona rossa per il contenimento della pandemia, anche i mercati hanno subito modifiche. Ad occupare piazze e vie cittadine, per quell'appuntamento fisso che capita una volta ogni sette giorni, sono per il momento solo i venditori di generi alimentari.
Come per i negozi in sede fissa, tranne alcune eccezioni, anche il mondo degli ambulanti è tornato dunque ad offrire solo beni di prima necessità. Prodotti freschi, locali e di stagione, continuano ad essere esposti all'aria aperta, accessibili in totale sicurezza, ma temporaneamente senza la compagnia degli altri beni, come l'abbigliamento o gli oggetti per la casa.
Questa mattina al mercato di San Miniato, vicino ai loggiati di piazza Dante Alighieri, era comunque presente un piccolo via vai di clienti abitué. Tra i venditori presenti, qualcuno ci ha detto come prosegue il lavoro.
"In un momento così manca circa un 35% di persone - ha raccontato Roberto Checcucci, Ortofrutta Checcucci-. Per fare un mercato ci vogliono diverse persone, sennò non ne vale la pena. Bisogna comunque continuare a venire, per continuare a lavorare". Nel fine settimana le prospettive sembrano migliori: "Magari il sabato si lavora di più - ha continuato Checcucci - perché c'è qualche persona anziana ma anche tanti giovani", probabilmente in sostituzione dei genitori, per non farli uscire.
"Diciamo che sta andando bene, ovviamente la clientela è un po' diminuita, per la paura di tutto - ha continuato Silvia Bambi, dell'Azienda Bambi San Miniato-. "Siamo contenti che il mercato sia rimasto aperto perché è giusto che la gente venga a comprare qua, dove c'è tanto spazio, invece che andare sempre ai supermercati super affollati per la paura che chiudano". La giovane Silvia ha proseguito poi pensando ai colleghi fuori dal mondo della gastronomia, "ci dispiace per gli altri, perché tutti devono lavorare".
Oltrepassando i colori di frutta e verdura, da Romani Salumieri ha proseguito Simone Romani: "Sta andando male, è un momento così, sperando che presto finisca tutto. Senza i nostri colleghi dell'abbigliamento è un mercato zoppo. Stringiamo i denti - ha concluso Simone - in attesa di momenti migliori".
"Forse è meglio se mi fa provare una taglia M, la S mi va troppo stretta", o ancora, "per questa padella che cottura è consigliata?", domande generiche che per un po' non si sentiranno tra i banchi del mercato. Sarà possibile udire solo "mi dia un etto di prosciutto, quello là dietro", "cinque mele e un paio di banane, per favore". Nonostante il restringimento del campo d'acquisto e quindi, di affluenza, i mercati continuano timidamente ad animarsi di clienti tra coloro che per comodità vi si recano, per abitudine o per vicinanza a casa, per comprare dal produttore di fiducia o anche solo per rifornire gli sportelli della dispensa.
Margherita Cecchin
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