Lettera aperta del Comitato di Partecipazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese alle Istituzioni: al Presidente della Toscana Eugenio Giani, all’Assessore Regionale alla Sanità Simone Bezzini, al Magnifico Rettore dell’Università Francesco Frati, al Presidente dell’Ordine dei Medici Roberto Monaco, al Sindaco di Siena Luigi de Mossi, all’Assessore alla Sanità del Comune di Siena Francesca Appolloni.
Gentilissimi
Il nostro territorio ed i cittadini che lo abitano, stanno attraversando un momento molto difficile, la Sanità è messa sotto pressione, i positivi sono in continuo esponenziale aumento e, con loro, anche i ricoveri ospedalieri ed i morti. I reparti sono saturi e il Direttore Giovannini ha annunciato purtroppo di dover chiudere alcuni reparti alle patologie no-Covid, per fare posto ai pazienti affetti da Coronavirus. Questo comporta uno sforzo immenso da parte delle istituzioni sanitarie, per cercare di dare risposte a tutti. Abbiamo già sperimentato una chiusura dei servizi, eccetto quelli urgenti, che ha portato ad un aumento di casi gravi e di morti per tutte le patologie no Covid e a situazioni emergenziali per quanto riguarda l’assistenza in senso lato, non vogliamo doverlo affrontare di nuovo.
Tutto questo implica che le suddette istituzioni lavorino in sintonia e che, coloro che ne sono a capo, conoscano molto bene tutta la macchina organizzativa che fa muovere le loro strutture. Occorre che i Direttori conoscano ogni minimo ingranaggio delle complesse strutture che dirigono, la loro potenzialità, nel versante dell’organizzazione, della logistica, degli strumenti e, cosa più importante ancora del proprio personale, insieme alle carenze e ai problemi.
Questa pandemia ha rivoluzionato tutta la nostra società, ha tolto ai cittadini le loro libertà, cosa gravissima in una democrazia come la nostra, limitandone gli spostamenti, la possibilità di socializzare, quella importantissima di potersi trovare con i propri familiari, quella ancora più importante di assistere e portare conforto, con la propria presenza, ai familiari ammalati e perfino a coloro che muoiono. Sono stati sovvertiti tutti i capisaldi della nostra società.
Arriviamo al punto, il 23 novembre termina il proprio mandato il Dottor Valtere Giovannini che dirige da 3 anni il Policlinico delle Scotte, nel 2021 poi andrà in pensione. Pensare che in un momento così grave cambierà la dirigenza di un Policlinico Universitario che è punto di riferimento di tutta l’Area Sud Est, è difficile da comprendere. Ho ricordato tutto ciò che ha stravolto la vita dei cittadini italiani, non è possibile che non esista il modo di prolungare la permanenza del Dottor Giovannini alle Scotte fino a che l’emergenza non sarà terminata, non è possibile usare solo in un senso i poteri concessi dall’emergenza.
Noi rappresentiamo le Associazioni dei Cittadini in un Comitato istituzionalmente costituito e chiediamo con forza a tutte le istituzioni preposte di rimandare il cambio del Direttore usando le stesse motivazioni che sono state usate per le limitazioni che ci sono state imposte “L’EMERGENZA COVID-19”.
Il nuovo Direttore dovrebbe prendere in mano, in una situazione di grave, anzi gravissima emergenza, le Scotte, senza conoscerle, senza conoscere il suo personale, la sua organizzazione, i punti di forza e di debolezza, le sue criticità e ciò che serve a farlo funzionare. Per iniziare a lavorare in modo concreto e con sufficiente cognizione di causa dovrebbero passare mesi ed il Covid non fa sconti, non concede dilazioni, non può aspettare.
Certi di essere ascoltati rimaniamo in attesa delle vostre decisioni e vi ringraziamo per l’attenzione concessaci
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