Salute, Giornata Mondiale del Diabete. Il piede diabetico colpisce 300mila italiani ogni anno

Il diabete continua a essere ancora oggi una delle patologie più comuni al mondo. Basti pensare che secondo una ricerca americana condotta dall’American Diabetes Association colpisce oltre 415 milioni di persone, di cui 30 milioni soltanto negli USA. Una condizione negativa che si ripercuote anche sull’economia globale perché, stando a un’indagine della National Health Association pubblicata nel 2018, sono stati spesi oltre 800 miliardi di dollari nella cura del diabete, di cui 1 milione ogni 30 secondi per quella del piede diabetico. Patologia che viene analizzata anche oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, e che colpisce 300mila italiani all’anno secondo i dati di una ricerca della Società Italiana di Diabetologia, provocando il restringimento delle arterie, la progressiva disfunzione dei nervi periferici, e costringendone 7mila all’amputazione degli arti. Per trattarla al meglio secondo gli esperti una valida alleata è rappresentata dall’innovativa metodologia messa a punto da Mectronic, l’azienda made in Italy leader del mercato mondiale nel campo della laser terapia, la Theal Therapy (Temperature controlled High Energy Adjustable multi-mode emission Laser) ovvero la laser terapia a energia modulata e termo controllata, punto di arrivo dopo anni di ricerca, tecnologia e innovazione che ha stabilito un nuovo standard nel settore.

“Il piede diabetico è una patologia sempre più diffusa che, se non trattata in maniera ottimale, può causare la perdita progressiva degli arti inferiori – ha spiegato la dott.ssa Antonella Lapenna di Podoclinic, centro clinico podologico di Roma – Nel corso della mia esperienza ho potuto testare su buona parte dei miei pazienti, di cui l’80% soffre d diabete, gli effetti terapeutici della luce laser ad energia modulata e termo controllata di Theal Therapy. Grazie alla possibilità di mixare tra di loro quattro differenti lunghezze d’onda, la laserterapia si è rivelata estremamente utile nel prevenire lesioni del terzo stadio. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato su lesioni possibilmente non infette e a fondo granuleggiante, non dimenticando di applicare medicazioni semplici ed effettuare protocolli di scarico delle lesioni”.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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