Domenica 15 novembre si celebra la "Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada", proclamata per la prima volta dall'Onu (Organizzazione delle nazioni unite) nel 2005.
Una ricorrenza che si osserva ogni anno, nella terza domenica di novembre, per ricordare le tante persone morte sulle strade e per sensibilizzare gli automobilisti sui comportamenti corretti da tenere alla guida. Tra le vittime sono presenti anche tanti appartenenti alle Forze di polizia che, ogni giorno, sono sulla strada per compiere il loro dovere. Ricordiamo in particolare l’altissimo tributo pagato dalla Polizia Stradale negli anni: ad oggi sono 376 i poliziotti della specialità della Polizia di Stato che hanno sacrificato la loro vita nell’espletamento del servizio. La Polizia Stradale è fortemente impegnata in campagne di sensibilizzazione sui temi di sicurezza stradale che, ogni anno, raggiungono migliaia di giovani studenti e cittadini. L’obiettivo è quello di rendere tutti più consapevoli.
Solo rispettando le regole e assumendo un atteggiamento più prudente si può ridurre il numero delle vittime che, nel 2019, sono state 3.173 nei 172.183 incidenti registrati in cui si contano anche 241.384 feriti.
Tra i comportamenti errati più frequenti ci sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Le violazioni al Codice della Strada più contestate risultano essere l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso del telefono cellulare alla guida.
In Italia, da anni, è stato intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità, che tocca da vicino tutti i Paesi europei.
Il quarto Programma di azione europea sulla sicurezza stradale 2010-2020 ha infatti fissato come obiettivo la riduzione ulteriore del 50 per cento in 10 anni delle vittime di incidenti stradali.
Fonte: Questura di Siena
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