Sono quattro i ragazzi arrestati dalla Squadra Mobile di Lucca con l’accusa di rapina aggravata ai danni di due minorenni italiani di 15 anni, consumata in centro storico, a ridosso delle mura urbane.
Anche tre dei quattro arrestati sono minorenni e sono stati sottoposti alla permanenza in casa, misura equivalente agli arresti domiciliari.
L'unico maggiorenne ha 20 anni, è di origine marocchina ed è stato sottoposto alla custodia in carcere.
I fatti risalgono al 7 ottobre scorso.
Due ragazzi passeggiano a ridosso del Baluardo San Colombano. Uno dei due, interessato ad acquistare dell’hashish, si avvicina ad un gruppetto di coetanei.
Il gruppo, capeggiato dal maggiorenne, invita i due ad appartarsi in via San Girolamo. Uno del gruppetto sfila dal calzino un tocchetto di hashish e chiede al ragazzo interessato quanta droga intenda acquistare. Gli risponde dieci euro, ma la controparte pretende che ne acquisti di più. Gli chiede quanti soldi abbia in tasca e la stessa domanda, con tono minaccioso, rivolge all’altro ragazzo. Partono i primi schiaffi e gli strattonamenti violenti.
Alle resistenze dei due a consegnare il denaro (“io con quei soldi ci devo mangiare me li ha dati la mia mamma!” , avrebbe detto), il maggiorenne tira fuori un coltello e lo punta alla gola di una delle vittime, che porterà il segno sul collo per diversi giorni. Dopo aver derubato 60 euro dalle tasche dei due, il gruppo, dopo averli minacciati di ritorsione qualora avessero denunciato i fatti, si allontana.
Le due vittime, accompagnate dai genitori, denunciano la rapina in Questura; non conoscono i rapinatori, se non di vista.
I soggetti sono tutti noti agli investigatori della squadra mobile. Alcuni di loro, qualche settimana fa, sono stati segnalati per avere “scarrellato” una pistola nel parcheggio di un noto bar di via Romana. I poliziotti, in quella occasione, li avevano identificati e perquisiti. La pistola, trovata nel domicilio di uno di loro, è una pistola giocattolo, ma in una versione molto vicina alla realtà.
Per la rapina del 7 ottobre, gli investigatori vanno alla ricerca di filmati delle telecamere comunali. Il gruppetto dei rapinatori fa ingresso in città alle 14:26 e viene visto allontanarsi ed appartarsi con le vittime alle successive 15:10.
Una delle vittime, dopo la denuncia riceve un messaggio dal contenuto minatorio da un profilo Instagram sconosciuto; il titolare viene identificato, non è coinvolto nella rapina ma è stato a sua volta costretto dal gruppo ad intimorire le vittime. Una vera e propria strategia del terrore.
Il maggiorenne dal 2015 ha inanellato una rapina dietra l’altra, ed è già stato arrestato. Nella perquisizione in un affittacamere, dove il maggiorenne vive da qualche giorno, sono stati rinvenuti il coltello a serramanico utilizzato per la rapina, un guanto in acciaio ed un proiettile. I tre minorenni non hanno precedenti.
Tutti sono indagati per concorso in rapina a mano armata a danno di minori e per spaccio.
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