Fendi, famosissimo marchio dell’alta moda e della pelletteria, rischiava di essere attratta altrove. E' rimasta in Toscana grazie anche all’aiuto fornito dalla Regione nel facilitare i nuovi investimenti e proprio il progetto presentato assieme alla Regione ha consentito di sbloccare risorse del Ministero dello sviluppo economico, con un accordo prima di innovazione e poi di sviluppo industriale. Così dopo la firma della prima intesa con la Regione a febbraio 2019 (ma precedenti rapporti risalgono addirittura al 2018), nei giorni scorsi c’è stata la posa della prima pietra (anzi, del primo albero: un cerro tipico dell’Appennino tosco emiliano) che segna l’avvio dei lavori per il nuovo stabilimento a Capannuccia nel comune di Bagno a Ripoli.
Tempo due anni e nel 2022 - lì dove sorgeva la gloriosa e storica fornace Brunelleschi, luogo da tempo abbandonato, bonificato e che adesso sarà recuperato - si stima che saranno completati il nuovo centro di sviluppo e ricerca, i laboratori di modelleria, gli uffici e la mensa: un polo di produzione ma anche formativo di 13 mila metri quadri (gli stessi volumi dell'attuale fornace, senza dunque consumo di nuovo suolo) ben integrati nell’ambiente circostante, con pareti a vetro che si affacciano sul paesaggio del Chianti e quasi otto ettari di terreni attorno.
“L’obiettivo raggiunto è il risultato di un gioco di squadra tra istituzioni, pubblico e privato ed è anche l’esempio di come, a volte in modo molto semplice garantendo prima di tutto risposte e tempi certi, si possano sostenere ed aiutare nuovi investimenti” commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani, presente all’inaugurazione del cantiere.
Dopo il protocollo firmato con la Regione, alla fine dell’anno scorso, Fendi aveva siglato un patto per l’innovazione sulla digitalizzazione di alcuni processi: in quel caso non riguardava solo la presenza della maison in Toscana ma anche in Campania, Puglia e Lazio, 18 milioni di spesa cofinanziati per 4,2 dal Mise e per 900 mila euro dalle Regioni. Poi a luglio del 2020 era arrivata la firma dell’accordo di sviluppo industriale per il nuovo stabilimento: 57 milioni di euro di investimenti, 5 milioni e 300 mila di cofinanziamento da parte ancora del Mise e 500 mila euro della Regione.
Nel nuovo polo di ricerca e produzione a Capannuccia, nel comune di Bagno a Ripoli, lavoreranno a regime in 527: oltre il doppio rispetto ai 255 addetti impegnati oggi nello stabilimento delle frazione di Ponte a Ema già pronti a trasferirvisi. L’azienda ha collaborato, di concerto con Regione e Comune, anche al recupero urbano dell’area realizzando a proprie spese un giardino pubblico.
Storica maison del lusso nata a Roma nel 1925 con le pellicce ed oggi leader del fashion, Fendi è presente da oltre trent'anni nel comune alle porte di Firenze. Conta più di duecento negozi nel mondo, di cui oltre una dozzina di boutique in Italia (tra queste un paio in Toscana).
Come numerose altre aziende, Fendi è stata aiutata dalla Regione, attraverso gli uffici “Invest in Tuscany” che da dieci anni fanno capo alla presidenza, a rimanere sul territorio toscano per svilupparsi. La ricetta è semplice: prendere per mano chi vuole investire per guidarlo nella burocrazia e nella ricerca di territori disponibili e attrattivi, offrire un interlocutore unico e risposte veloci, senza naturalmente abdicare al ruolo che il pubblico e una istituzione deve avere, chiedendo in ogni progetto attenzione e rispetto per l’ambiente, valorizzando le ricadute sociali, garantendo buona occupazione. Quella buona occupazione che anche Fendi ha promesso: 527 figure all’interno e una filiera capace di coinvolgere indirettamente almeno altri 800 lavoratori. In tempi peraltro non semplici per la moda vista l’emergenza sanitaria ancora in atto.
Fonte: Regione Toscana
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