Oltre 1.100 piante di marijuana avrebbero prodotto droga per un valore di cinque milioni di euro. La scoperta della polizia di Prato è avvenuta ieri (lunedì 9 novembre) a Vinci, all'interno di un capannone industriale. La piantagione era curata da un 27enne e un 38enne, entrambi di origini cinesi e non in regola col permesso di soggiorno: i due sono stati arrestati.
La polizia ha trovato vere e proprie serre con impianti di irrigazione e lampade. Per non far sentire il forte odore di marijuana, i due avevano messo un profumatore per ambienti nelle prese di areazione. Gli agenti hanno sequestrato circa 9 chili di marijuana già imbustata, 1.560 talee per gli innesti e altre 315 piante pronte a germogliare.
La droga era destinata sia al mercato locale sia a quello straniero. Il capannone è di un ex imprenditore tessile vinciano, estraneo alla vicenda, ma regolarmente affittato a un operaio cinese, ritenuto prestanome. Lo stabile è stato sequestrato.
I due arresti di Vinci sono un altro anello nella catena di operazioni antidroga legate alla criminalità cinese. Gli investigatori pensano che sia legato a questo capannone anche il quintale di stupefacente sequestrato a Prato nei giorni scorsi. Nella maxi-serra dell'Empolese Valdelsa erano presenti, infatti, gli stessi imballaggi e cellophane usati nel caso del 7 novembre.
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