È stata celebrata ieri 5 novembre, dal Tribunale monocratico di Lucca, la prima udienza successiva all’indagine della Polizia di Stato che ha permesso di sventare decine di transazioni fraudolente, operate in tutta Italia, consistenti nell’accedere - a fronte di acquisti di varia merce effettuati in note catene di commercio al dettaglio, diversificate per denominazione sociale e locazione geografica – a prestiti presso note finanziarie, a nome di ignare vittime, esibendo false carte di identità alle medesime intestate.
L’indagine è iniziata a gennaio 2018, quando un romano denunciò di essere vittima di una truffa consumata attraverso la richiesta di un finanziamento acceso a suo nome presso un centro commerciale di Lucca, per l’acquisto di una pompa di calore di oltre mille euro. Ovviamente l’uomo non aveva mai chiesto il finanziamento di cui la società erogatrice pretendeva il pagamento.
La querela fornì alla Squadra Mobile di Lucca l’input per una indagine di più ampia portata, condotta dalla sezione Reati contro il patrimonio.
I documenti dell’ignara vittima, prodotti per accedere al finanziamento, dalla carta di identità alla busta paga, risultarono contraffatti, così come falsa era la firma apposta sul contratto per l’erogazione del prestito.
I poliziotti dell’ufficio investigativo hanno poi scoperto che sul povero signore di Roma erano state avanzate decine di richieste di finanziamento, per acquisti di beni in tutta Italia, la gran parte delle quali accolte.
Le prime indagini hanno documentato un disegno criminoso ben congegnato, supportato da un’organizzazione di mezzi utili alla falsificazione dei documenti.
La testimonianza di decine di dipendenti dei centri commerciali a cui le richieste di finanziamento sono state avanzate e l’esame dei falsi documenti prodotti a supporto di dette richieste hanno portato gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca ad indagare sospettare di due romani B.P. (1964) e A.D. (1974), entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione.
Segue un elenco sintetico delle principali truffe consumate, accertate anche grazie alla collaborazione delle Squadra Mobili delle Questure delle città sottoelencate:
il 16.12.2017 presso un esercizio commerciale di Lucca per l’acquisto di una pompa di calore del valore di circa mille euro,
il 17.11.2017 presso un esercizio commerciale di Campi Bisenzio per l’acquisto di una pompa di calore del valore di mille euro;
l’8.12.2017 presso un esercizio commerciale di Latina per l’acquisto di uno smartphone di mille e duecento euro;
il 21.12.2017 presso un esercizio commerciale di Cesena (FC) per l’acquisto di uno smartphone di due mila euro;
il 21.12.2017 presso un esercizio commerciale di Senigallia (AN) per l’acquisto di audiovisivi del valore di circa duemila euro;
il 21.12.2017 presso un esercizio commerciale di Rimini per l’acquisto di uno smartphone del valore di mille e duecento euro;
il 21.12.2017 presso un esercizio commerciale di Pesaro per l’acquisto di uno smartphone del valore di circa mille euro;
il 22.12.2017 presso un esercizio commerciale di Conegliano (TV) per l’acquisto di piccoli elettrodomestici per un valore pari a duemila euro;
il 22.12.2017 presso un esercizio commerciale di Argenta (FE) per l’acquisto di audiovisivi del valore di circa duemila euro;
il 30.12.2017 presso un esercizio commerciale di Piacenza per l’acquisto di prodotti informatici del valore di circa duemila euro;
il 30.12.2017 presso un esercizio commerciale di Verona per l’acquisto di audiovisivi del valore di circa duemila euro;
il 30.12.2017 presso un esercizio commerciale di Roncadelle (BS) per l’acquisto si uno smartphone del valore di mille e ottocento euro;
il 30.12.2017 presso un esercizio commerciale di Castenaso (BO) per l’acquisto di uno smartphone del valore di circa duemila euro;
il 4.1.2018 presso un esercizio commerciale di Casale Monferrato (AL) per l’acquisto di uno smartphone del valore di circa duemila euro;
il 5.1.2018 presso un esercizio commerciale di Galliate (NO) per l’acquisto di prodotti informatici del valore di circa duemila euro;
il 5.1.2018 presso un esercizio commerciale di Milano per l’acquisto di prodotti informatici del valore di circa tremila euro;
I documenti presentati per la sottoscrizione dei finanziamenti sono risultati riconducibili a reali clienti delle note finanziarie, tutti nati a Roma, e riportavano le foto dei due truffatori, che hanno scelto città limitrofe per consumare più d’una truffa nello stesso giorno.
A conclusione dell’indagine, nel dicembre 2019, i due sono stati indagati e, poi, rinviati a giudizio dalla Procura della Repubblica di Lucca per truffa continuata in concorso, sostituzione di persona e falso.
All’udienza di ieri i due indagati hanno chiesto di definire il processo in abbreviato.
Fonte: Questura di Lucca
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