È in dirittura d’arrivo il murales che colorerà l’ingresso dell’Istituto Carlo Cattaneo. Posto nel piazzale di fronte alla scuola superiore di San Miniato, la decorazione si trova al fianco della facciata, e con uno sguardo panoramico si passa così da un’esplosione di colori direttamente all’entrata dell'edificio.
Creato su richiesta dell’Istituto, diretto dal Preside Alessandro Frosini, il murales è stato progettato e realizzato con tecnica pittorica da due giovani artisti del territorio, Alessandro Scardigli e Lorenzo Olivo, in arte rispettivamente Waldon e Olio.
L’istruzione, tema centrale della rappresentazione grafica, si colora e prende forma tra condivisione di conoscenze, desideri, sentimenti e cultura.
“Il murales secondo noi rappresenta i vari livelli su cui dovrebbe lavorare l’istruzione – ha raccontato Scardigli-. Il primo è la comunicazione, il fatto che l’istruzione debba passare da una persona all’altra" tramite l’idea di una pianta che cresce e si ramifica in altre menti. “Abbiamo dipinto anche la connessione tra uomo e donna, perché l’istruzione a livello sentimentale è molto importante”. Il mondo nell’occhio, posto sulla copertina del libro pitturato sulla parete “rappresenta la presa di coscienza di quello che abbiamo intorno, proprio attraverso i libri”. Infine il progetto grafico a quattro mani è stato steso secondo un “equilibrio tra il concetto e la parte estetica”, dove il sogno gioca un ruolo molto importante: “Anche avere sogni ha bisogno di istruzione – ha concluso Scardigli – necessaria per metterli in atto”.
Idea e finanziamento sono giunti da parte della scuola ma, come sottolineato dal preside Frosini, i due giovani artisti hanno richiesto solo il materiale necessario. Il tempo e l'impegno è stato dunque un dono per la città e per l'Istituto.
"L’idea in fondo è abbastanza semplice. Noi come scuola utilizziamo il piazzale Eufemi di fronte a noi, è il luogo dove i nostri ragazzi si ritrovano prima di entrare a scuola e all’uscita - ha aggiunto il dirigente scolastico-. Pensavamo di fare qualcosa di utile anche per la collettività, perché oltre a essere la piazza della nostra scuola è anche una delle piazze di San Miniato. Da qui l’idea di utilizzare un muro che non veniva utilizzato, o magari istoriato da qualche scritta un po’ estemporanea, per dare la possibilità ad alcuni giovani artisti di esprimersi e di abbellire un luogo che è nostro, ma è di tutti. È un piccolo regalo che abbiamo voluto fare alla città che ci ospita in un luogo che per noi è importante".
La lingua dei graffiti e dei murales, come ha proseguito il preside Alessandro Frosini, è "un'espressione di arte contemporanea che può parlare in particolare ai ragazzi dell'età dei nostri studenti".
"Il motto della nostra scuola è 'L’istruzione è il più sicuro presidio della libertà', espressione di Carlo Cattaneo - a cui è intitolato l'Istituto superiore -. Ci siamo ispirati a questo".
"Il destino ha voluto che quest’opera fosse realizzata in un momento molto particolare. Forse anche questo è un segnale - ha concluso Frosini - che la bellezza legata all’idea dell’istruzione e della crescita intellettuale e personale dei ragazzi è la chiave principale per uscire da questo periodo difficile che stiamo attraversando".
L’opera
La protagonista, nella rappresentazione grafica, è quindi senza dubbio l’istruzione. Questo si capisce dal luogo, appunto di fronte all’Istituto Tecnico Cattaneo, ma anche dai soggetti rappresentati. Il disegno si legge da destra a sinistra: Da una testa scende uno scroscio d’acqua che ne bagna un’altra, come per alimentare la seconda mente a nuove conoscenze e comunicando con essa.
La storia si sviluppa da qui in orizzontale, fatta di confronto tra uomo e donna, di 'penne comete' che sfrecciano in cielo e di desideri, espressi da un ragazzo che osserva il vuoto sporgendosi da una parete col suo cagnolino a fianco, che invece si immagina una nuvola da cui piovono ossi al posto delle gocce d’acqua. Del resto come il padrone, anche l’amico a quattro zampe ha i suoi sogni. L’istruzione passa poi dalla lettura, tramite un giovane che sta leggendo ma che si ritrova letteralmente immerso, inghiottito nel suo libro, che riporta un occhio in copertina dalla pupilla a forma di pianeta. Dentro a un volume si possono dunque trovare nuovi modi di guardarci intorno, di osservare il mondo, oltre alle solite nozioni di base. Infine dalla mente bagnata che si può osservare all’inizio nascerà una pianta, che ramificandosi simboleggia comunicazione e crescita del sapere, per sé stessi e per chi si ha intorno.
Un racconto pensato, progettato a partire dal settembre scorso e realizzato a quattro mani dai due artisti, con il via dell'Istituto Cattaneo, che sta arrivando alla sua conclusione in questi giorni. Un tocco d’arte che ricorda agli studenti l’importanza della cultura, in un momento storico in cui resta vicina anche se a distanza.
Margherita Cecchin
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