Le segnalazioni ricevute - sui frequenti casi di contagio di alunni da Covid-19 e la conseguente messa in quarantena dei compagni di classe, con richiesta di due tamponi negativi per il rientro a scuola – hanno portato le consigliere della Lega Elisa Montemagni e Luciana Bartolini a interrogare Presidente e Giunta regionale, per sapere se e quali iniziative si intendano adottare in Toscana per il ricorso ai “test rapidi”, ossia a test antigenici in grado di assicurare una diagnosi accelerata di contagio.
Come specificato nell’interrogazione, tale ricorso – già attivato in Veneto - eviterebbe un probabile e superfluo isolamento fiduciario di intere classi, dando la possibilità agli alunni, risultati negativi, di poter proseguire le lezioni non gravando sulle famiglie. Non solo, questi test – meno invasivi rispetto ai tamponi - risultano rientrare nella tipologia “point on care”, eseguiti cioè sul posto e processati in pochi minuti grazie ad un macchinario portatile. Sui social network, peraltro, molti genitori toscani stanno sostenendo una rivisitazione in tal senso del sistema di revisione dei contagi, e alcuni di loro si sono riuniti in un gruppo, che conta circa un migliaio di persone.
A rispondere all’interrogazione l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini: “L’ordinanza che disciplina la modalità dell’esecuzione dei tamponi nelle scuole toscane – ha detto – prevede l’esecuzione di tamponi rapidi agli alunni sintomatici”. Riguardo alla possibilità di eseguire test salivari, Bezzini precisa che il loro utilizzo non è previsto nel contesto scolastico “perchè non siamo in possesso di dati scientifici sufficienti a determinare la loro sensibilità e specificità”. Infine precisa che “per tutti i soggetti in quarantena perché un compagno di classe è positivo, non si procede di routine ad effettuare tampone a tutti in assenza di sintomi ma si deve rispettare la quarantena”.
“Non siamo soddisfatti” ha replicato Montemagni. “In alcuni casi si aspettano i risultati del tampone per oltre una settimana e i ragazzi devono stare troppi giorni a casa”. “I test rapidi utilizzati in Veneto danno il 90 per cento di affidabilità, la sicurezza al 100 per cento non c’è in ogni caso” ha concluso.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa
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