"Come sindaci siamo stati chiari: se ci devono essere delle limitazioni che siano in base al tasso di contagio e non generalizzate su base regionale. Si chiudono le zone solo se #rt sale. Evitiamo fughe in avanti, meglio una pianificazione valida per tutti". Lo scrive il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando l'incontro concluso poche ore fa tra ministri, Regioni ed Enti locali riguardante un nuovo Dcpm per contrastare l'emergenza Covid-19.
Da quanto si apprende tante le discussioni sul tavolo. Tra le ipotesi in campo ci sarebbe la proposta di tenere gli over 70 a casa per proteggerli dal contagio, centri commerciali chiusi nel weekend, coprifuoco alle 18, stop agli sportelli per le scommesse in bar e tabaccherie, restrizioni alla mobilità regionale e tra regioni, chiusura delle scuole in base all'indice di contagiosità Rt locale e didattica a distanza in tutta Italia forse anche per le medie.
I sindaci avrebbero chiesto nello specifico che le chiusure siano pianificate in maniera chiara sulla base del rischio, così come era previsto nel documento del Comitato tecnico scientifico (il documento individuava i diversi livelli dell'indice Rt in cui dovevano scattare le diverse restrizioni). D'altra parte le Regioni avrebbero manifestato la volontà di misure uniformi in tutta Italia.
Il Ministro Boccia ha ricordato che al momento alcune misure sono già condizionate all'indice Rt e scatterebbero in automatico, mentre avrebbe garantito il sostegno alle Regioni, invitando però ogni presidente di Regione ad adottare ulteriori misure restrittive in base alle esigenze epidemiologiche. Boccia avrebbe espresso la sua posizione anche sulla scuola, spiegando che sarà l'indice Rt a dover essere preso in considerazione per decidere. Boccia ha prospettato anche il rafforzamento della rete dei cosiddetti 'Covid Hotel' per i positivi asintomatici che non possono stare in adeguato isolamento in casa.
Il confronto sul nuovo nuovo Dpcm continuerà domani.
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