A marzo i ristoratori, i pasticceri, i baristi, i pizzaioli anche i negozi di profumeria, hanno donato colazioni, pranzi, cene, creme lenitive agli infermieri che stavano affrontando l’emergenza covid. I cittadini, i commercianti, loro sì, hanno riconosciuto il sacrificio che stavamo facendo nella guerra al covid.
Adesso, con le nuove restrizioni alle loro attività, ad essere in difficoltà sono loro. Rischiano molto, rischiano anch’essi, in modo diverso, la loro vita è quella dei loro cari. Come noi sia allora che ancora oggi che siamo ripiombati in emergenza.
Gli infermieri non hanno stipendi da favola. Chi meglio di noi lo sa. Ma una pizza, una colazione, un aperitivo (prima delle 18 ovviamente...) finanche una cena da asporto, credo che ce la possiamo permettere.
Allora cari colleghi, facciamo questo per chi ieri ci ha donato il proprio affetto e il frutto del proprio lavoro. Ordiniamo pizze, colazioni, cene...finché possiamo facciamoci anche l’aperitivo.
Potrà non essere molto, ma è anche questo un segnale di resistenza e la dimostrazione del nostro ringraziamento e della nostra solidarietà a chi oggi è forse più in difficoltà di noi.
Perché lo stipendio di un infermiere non sarà grande...ma il cuore è innegabile che invece lo sia.
Fonte: Nursind Pisa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Pisa
<< Indietro