Lo sport di base torna in panchina. In seguito al DPCM del 24 ottobre le palestre e le piscine hanno dovuto chiudere nuovamente. Si torna a fare i conti con un nuovo stop forzato già vissuto a marzo, ma che oggi dopo gli investimenti fatti per garantire un bene essenziale per i cittadini, è difficile da comprendere. Questo il parere dell’Unione Italiana Sport Per tutti, che a fronte delle ultime decisioni emanate dal Governo, ritiene il provvedimento fortemente penalizzante.
“In primis - sottolinea il Presidente UISP Firenze Marco Ceccantini – perché l’attività motoria ha una valenza trasversale nelle politiche pubbliche a partire da quelle per la salute. Abbiamo già visto durante il lockdown della scorsa primavera, quanto la mancanza di movimento ha inciso sulle persone sia sotto il profilo fisiologico che psicologico. Siamo molto preoccupati che lo stop delle attività in futuro possa incidere negativamente sul benessere dei cittadini, soprattutto sui soggetti più anziani, comprensibilmente da tutelare in questo momento, senza però privarli del supporto dal punto di vista motorio”.
Dai controlli degli enti preposti, gli impianti sportivi sono risultati luoghi ben gestiti nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il contenimento del Covid e, nonostante i dati del contagio non siano espressamente riconducibili a queste strutture e alle attività connesse, il comparto sportivo di base è costretto a chiudere e a pagare le pesanti scelte.
“È fondamentale trasmettere con chiarezza – aggiunge Ceccantini – che lo sport di base ha un ruolo sociale e formativo ed è rappresentato dall’importante ed indispensabile lavoro delle società sportive che spesso con notevoli sacrifici, portano avanti le attività per il bene della collettività. Lo sport ha un ruolo complementare rispetto alla scuola e alla famiglia, senza dimenticare che i luoghi di sport sono anche un presidio rispetto a situazioni di degrado. Lo sport è altrettanto economia sociale, opportunità di impiego e dovrebbe essere trattato con pari dignità rispetto alle altre realtà produttive del paese”.
L’UISP in tutta Italia lancia un accorato appello. Lo sport di base è davvero in ginocchio, non ce lo possiamo più permettere. Chiediamo fin da subito interventi consistenti sul piano delle risorse da allocare, e che possano ristorare tutto il comparto sportivo, che permettano di sostenere le spese di gestione che continuano anche a porte chiuse e riconoscano gli indennizzi a tutti quei lavoratori dello sport che, al pari di tutti gli altri, sostengono le proprie famiglie, i propri figli. Lo sport è parte del progetto di vita di ogni persona.
Fonte: Uisp Firenze - Ufficio Stampa
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