Visto che ci sono persone che non perdono occasione di intervenire, disegnando fra l’altro una realtà che non esiste e una speranza spacciata per oggettività, credo sia opportuno dare la mia interpretazione alle varie udienze che riguardano il processo a mio carico che, lo ripeto, non ha niente a che fare con il ruolo di sindaco di Pescia.
Credo che tutti i testimoni che sono sfilati, anche quelli che rappresentavano l’accusa, abbiano decisamente modificato, in termini molto ridimensionativi, gli elementi della questione, confermando il mio grande attivismo come presidente dell’Uncem, che mi portava a spostarmi di continuo sul territorio per affiancare i sindaci montani nelle loro iniziative e per cercare di risolvere le varie problematiche.
Un lavoro certamente dispendioso che i vari sindaci, funzionari regionali e di vari enti che hanno testimoniato hanno confermato passo dopo passo rispondendo alle domande del pubblico ministero e degli avvocati.
Dopo avere mostrato le foto che hanno fatto cadere i sospetti su tre ambiti che, invece, avevano scatenato una certa morbosità mediatica come i cappotti, dati ad un senatore rappresentante dello stato del Delaware, i telefoni cellulari, al loro posto nella sede Uncem nelle rispettive scatole e il materiale sportivo che non era altro che giubbotti per il progetto Toscana Neve della regione Toscana , sono stati ricostruiti tutti i viaggi fatti in missione per il mandato legato alla carica di presidente e in stretto contatto con l’ente regionale, e i relativi rimborsi.
Le cifre che vengono riportate ogni volta sono ormai superate dai fatti e la stessa Guardia di Finanza, nell'ultima relazione, ha fissato in poco meno di 8 mila euro i rimborsi senza giustificazione, ai quali abbiamo comunque e, credo, esaurientemente, risposto in aula.
Dunque, mentre ci sono ancora da ascoltare alcuni testimoni, non posso che essere fiducioso per quello che è emerso in aula e per la mia naturale propensione verso una totale fede nel lavoro della Magistratura. Per quello che si è sentito e per le prove prodotte, ho buone aspettative per l’esito finale, con buona pace di chi, ancora oggi e non si sa bene con quali motivazioni, continua a accanirsi contro di me, negando perfino l’evidenza dei fatti.
Oreste Giurlani, sindaco di Pescia
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