Oltre mille persone coinvolte, un terzo delle quali straniere, e ben 57 le organizzazioni che – tra realtà sportive, associazioni culturali e di volontariato – hanno partecipato al progetto per la coesione sociale nel Quartiere 5 di Firenze e contro ogni forma di discriminazione. Si è tenuto sabato scorso al Tepidarium del Roster l’evento conclusivo del progetto europeo “Bridges - Building Relationships and Integration by Developing local Groups and Enhancing Solidarity”, che, coordinato sul territorio dall’Associazione Italiana Cultura Sport, si pone la sfida di combattere la xenofobia e le divisioni sociali, promuovendo la coesione della comunità.
Avviato nei primi mesi del 2019 sul territorio, il progetto ha avuto il merito di coinvolgere nei suoi eventi pubblici, volti alla promozione della coesione sociale, oltre 40 associazioni - 9 delle quali straniere -, e di aver incontrato nel suo cammino oltre 20 nazionalità, presenti nel quartiere. Anime e culture diverse che, grazie al progetto, hanno avuto modo di incontrarsi grazie ai 7 eventi pubblici co-costruiti con le associazioni della Rete Bridges: e non solo di incontrarsi nel corso degli eventi – culturali, sportivi e laboratoriali, anche per i più piccini – ma di approfondire la conoscenza reciproca durante la costruzione degli eventi stessi, alla quale le associazioni del territorio hanno attivamente partecipato. Il progetto, poi, non si è fermato nemmeno nei lunghi mesi di lockdown: sui social, i protagonisti (volontari e referenti delle associazioni della Rete Bridges) si sono raccontati in 10 video interviste, narrando i cambiamenti generati dal progetto nella comunità.
La giornata di confronto, alla quale hanno partecipato tutte le organizzazioni coinvolte, è stata presentata dalla coordinatrice del progetto, Valeria Gherardini, ed è stata introdotta da Sara Funaro, Assessora Educazione, Università e Ricerca formazione professionale, diritti e pari opportunità, la quale ha evidenziato “è un progetto di comunità con l'obiettivo di creare reti stabili tra le realtà del territorio”. L’assessore Funaro e l’assessore al sociale Andrea Vannucci, hanno poi aggiunto: “ Grazie a questo progetto abbiamo lavorato per favorire l'integrazione delle comunità straniere attraverso il loro protagonismo. Lavoreremo – hanno detto ancora Vannucci e Funaro - perché ciò che è stato costruito in questo anno diventi punto di riferimento per i cittadini del quartiere". "Il progetto Bridges ha formato nel Quartiere 5 e nelle associazioni coinvolte – spiega il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – una grandissima accoglienza e ha sviluppato, nonostante l’emergenza sanitaria causata da Covid, in maniera importante i suoi obiettivi: coesione, intercultura e costruzione di reti di relazione”.
Il bilancio dei 22 mesi di attività del progetto è stato tracciato da Cosimo Renzi, dell’ufficio di progettazione di AiCS, e presentato con il video finale del progetto che evidenzia il protagonismo delle associazioni della rete Bridges.
La seconda parte della giornata, gestita dai community organizers di AiCS, coordinati da Alessandra Vannucci, ha costruito i presupposti per consolidare la rete Bridges sul territorio: le associazioni hanno partecipato a tavoli di progettazione itinerante, con i quali è stato possibile individuare tre eventi che nel quartiere 5 saranno realizzati con la loro partecipazione.
Presenti anche Maurizio Toccafondi, vice presidente nazionale di AiCS, e Andrea Faggi, presidente di AiCS Comitato Provinciale Firenze. Le conclusioni sono state affidate a Cristiano Balli, presidente del Quartiere 5. AiCS coordina il progetto in Europa: composto da 9 partner, “Bridges” riunisce infatti 4 città e 5 Paesi europei (Spagna, Italia, Grecia, Croazia, Austria), ed è co-finanziato da Amif - The Asylum, Migration and Integration Fund.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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