Vaccini sospesi a Scansano, rischio assembramenti: le precisazioni da Asl Toscana sud est

Questa mattina il 'Vaccino Day', che si stava svolgendo presso l'ex ospedale di Scansano, è stato interrotto e sospeso per assembramenti. Come si apprende, la campagna di vaccinazioni antinfluenzali organizzata dai medici di famiglia sarebbe stata fatta cessare a causa di una fila difficilmente gestibile sotto il profilo del rispetto delle norme anti Covid.

I presenti indossavano tutti la mascherina sanitaria ed erano state predisposte delle transenne per convogliare il flusso delle persone. Nonostante questi accorgimenti si sarebbe, di fatto, creato un assembramento.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Scansano con la polizia locale per verificare che, tra le persone, ci fosse il dovuto distanziamento. Constatata la situazione, dopo aver consultato i medici e in accordo con il sindaco Francesco Marchi, l'attività è stata sospesa.

La decisione è stata attuata allo scopo di evitare che l'iniziativa, nonostante tutte le precauzioni adottate, si trasformasse in un possibile rischio per la salute dei cittadini. La campagna di vaccinazioni era organizzata dai medici di famiglia, in collaborazione con l'Asl Toscana Sud Est, il Comune di Scansano e i volontari della Misericordia di Roccastrada. Un appuntamento che ha riscosso molto successo tra i cittadini che però ha comportato il problema dell'assembramento.

Le precisazioni dall'Asl Toscana sud est

In merito alle dichiarazioni del consigliere del Comune di Scansano Pasquale Quitadamo, la direzione della zona grossetana tiene a precisare che non è stata prevista, né tanto meno autorizzata un’iniziativa che possa chiamarsi “Vaccino Day”, all’interno della campagna di vaccinazione anti influenzale.

La campagna di vaccinazione antinfluenzale è, come da indicazioni regionali, di competenza dei Medici di medicina generale (Mmg) e dei Pediatri di libera scelta (Pls), che devono naturalmente garantire il rispetto di tutte le misure anticontagio previste dalla normativa vigente. L’Azienda è chiamata a intervenire, anche su preciso richiamo regionale, qualora i medici abbiano difficoltà in merito alla adeguatezza degli spazi e del personale, a loro supporto.
Le scelte organizzative sono e restano quelle della medicina generale.

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