Una discussione molto accesa con spintoni e strattoni in Piazza Ghiberti e precisamente sotto la copertura del mercato di Sant’Ambrogio. Così era iniziata, alle 20.00 circa del 12 febbraio 2019, la lite tra un gruppo di quattro persone e un quinto soggetto, tutti di origine nordafricana, poi terminata a Piazza de’ Ciompi con il pestaggio di un 32enne tunisino ridotto in fin di vita (riporterà lesioni giudicate guaribili in 30 giorni). In quella circostanza era spuntata anche una pistola, poi rivelatasi una scacciacani. A seguito delle indagini immediatamente condotte dai Carabinieri della Stazione di Firenze Uffizi, era stato possibile ricostruire l’esatta dinamica dei fatti nonché identificare gli autori del pestaggio.
Dalle dichiarazione dei testimoni e dalla visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza ma anche di un filmato amatoriale girato da un residente e acquisito dai social network, i militari avevano accertato che giunti in piazza de’ Ciompi uno degli aggressori afferrava la vittima per impedirgli la fuga, raggiunto anche dagli altri tre aggressori. Da lì iniziava un pestaggio violentissimo: i rei infatti sferravano calci pugni e colpi di bastone al torace e al volto della vittima allo scopo di ucciderla. Nemmeno le grida e l’intervento di alcuni passanti avevano fatto desistere gli aggressori che, anzi, si avventavano attivamente contro i passanti mettendoli in fuga. L’azione delittuosa del gruppo terminava solo quando la vittima, sdraiata a terra, non si muoveva e non dava segni di vita.
Nell’immediatezza dell’evento delittuoso era stato identificato e denunciato a piede libero un 16enne libico, poi affidato ad un centro di accoglienza del capoluogo, dal quale si era allontanato poche ore dopo portando via con sé gli oggetti presenti nella stanza assegnatagli. Il successivo 15 febbraio, in Largo Annigoni, il minorenne era stato individuato e tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio in concorso, in esecuzione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze ed associato presso l’Istituto Penitenziario per i Minorenni.
Tutti gli altri autori del pestaggio si erano invece resi immediatamente irreperibili rimanendo nascosti nelle ore diurne in un appartamento del centro storico, ubicato nelle vicinanze di Piazza Santa Croce. Numerosi sevizi di osservazione, controllo e pedinamento permettevano di individuare il loro nascondiglio, che abbandonavano soltanto nelle tarde ore serali, utilizzando spesso accorgimenti per non incappare in controlli delle Forze di polizia. Infatti, durante le attività di ricerca più volte si era notato un altro loro connazionale che, a bordo di una bicicletta, ‘bonificava’ l’area percorrendo continuamente il tragitto che i tre dovevano effettuare e, contestualmente, scrutavano i movimenti delle persone che percorrevano le vie adiacenti all’appartamento.
Nonostante ciò, nella mattinata del 13 marzo 2019, era toccato anche ai tre complici essere tratti in arresto dagli stessi Carabinieri della Stazione di Firenze Uffizi e del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze su richiesta dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano: i tre (individuati in un appartamento in Via dei Macci dove si erano rifugiati e nascosti) M.S., allora 18enne, H.A., allora 20enne e H.M., allora 30enne, tutti di nazionalità tunisina, clandestini, pregiudicati e senza fissa dimora, responsabili di “tentato omicidio aggravato in concorso”.
Oggi, a conclusione del processo avviato per i fatti esposti i tre maggiorenni sono stati condannati alla pena della reclusione di 8 anni e 10 mesi. Uno dei tre risulta già in carcere mentre per i restanti verrà spiccato un mandato di arresto europeo poiché irreperibili.
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