Si intitola “Donne & Governance: una risorsa per lo sviluppo dell’economia” il nuovissimo progetto ideato dalla Confcommercio di Firenze con il sostegno della Camera di Commercio di Firenze e la partnership della Nazione, con l’obiettivo di promuovere una più ampia partecipazione femminile nei ruoli decisionali e di governo del territorio.
L’iniziativa è stata presentata ufficialmente oggi, giovedì 15 ottobre 2020, a Firenze durante la conferenza stampa che si è svolta nella sede dell’associazione di categoria con il coordinamento del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e della curatrice del progetto Paola Concia, alla presenza delle presidenti di Confcommercio Toscana Anna Lapini e di Terziario Donna Firenze Chiara Lazzarini, del presidente di Unioncamere Toscana Riccardo Breda con il vicepresidente dell’ente camerale fiorentino Niccolò Manetti, , della direttrice della Nazione Agnese Pini e della consigliera regionale Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze.
Il primo passo operativo del progetto consiste in una indagine fra le imprenditrici del terziario della provincia di Firenze, tuttora in corso, che servirà a delineare meglio il quadro dell’imprenditoria femminile locale, individuandone punti di forza e di debolezza ai quali rispondere con soluzioni coerenti. Le informazioni raccolte saranno quindi utilizzate per costruire percorsi formativi specifici che servano ad aumentare nelle donne la consapevolezza del proprio potenziale e le capacità manageriali. In più, le imprenditrici che lo vorranno potranno intraprendere un percorso individuale di “mental coaching” con un professionista.
“La scarsa presenza femminile nei luoghi della rappresentanza politica, nelle istituzioni, ma anche nei consigli di amministrazione di enti pubblici e privati, non è “affare” solo delle donne, ma ci riguarda tutti perché rappresenta un “deficit di democrazia””, ha detto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “Ecco perché questo progetto non è solo delle donne ma anche degli uomini della Confcommercio. Insieme dobbiamo sfondare quel tetto di cristallo che ora pare fermare l’ascesa della componente femminile, relegandola spesso a ruoli minori”.
“Per incentivare una governance al femminile c’è bisogno prima di tutto di rimuovere quegli ostacoli culturali e psicologici che sono stati interiorizzati dalle donne”, ha spiegato la psicologa e psicoterapeuta Chiara Lazzarini, presidente di Terziario Donna Firenze, l’associazione che dentro Confcommercio rappresenta le donne imprenditrici del terziario e che per prima ha promosso la ricerca di “Donne&Governance”. “Sono questi ostacoli, insieme ai pregiudizi e alle difficoltà che arrivano dall’esterno, a frenare lo sviluppo e la crescita professionale delle donne e, di conseguenza, la loro affermazione in politica, nell’economia e in generale nella vita del Paese”,
“Dai primi e parziali risultati della nostra indagine, che è stata somministrata ad un campione di oltre mille imprese fiorentine a titolarità femminile e ancora non si è chiusa, emerge come il terziario offra alle donne ampia possibilità di esprimersi nel ruolo di titolare d’azienda”, ha riferito la curatrice del progetto “Donne&Governance” Paola Concia, volto noto di molte battaglie per i diritti civili, già assessore al turismo del Comune di Firenze e ora coordinatrice del comitato organizzativo di Didacta Italia, la fiera della scuola del futuro, “le imprenditrici che hanno risposto finora hanno un’età media compresa fra i 50 e i 70 anni, tasso di scolarizzazione elevato, conoscono almeno una seconda lingua e si definiscono intraprendenti, coraggiose e molto versate nelle relazioni umane, ma hanno meno fiducia degli uomini nel futuro e scarsa attitudine alla leadership. Poi hanno più timore a chiedere credito e ad affrontare la svolta digitale, anche se sono consapevoli che in futuro l’online avrà sempre maggiore importanza. Ma soprattutto, pochissime di loro intendono ricoprire ruoli di responsabilità o tantomeno di “potere” al di fuori della propria azienda, nella società civile o nell’ambito di organizzazioni politiche o economiche. Non vogliono mettersi in gioco. Noi vogliamo scoprire perché e soprattutto come fare per invertire questa tendenza”. Paola Concia ha poi aggiunto la volontà di dedicare il progetto “Donne&Governance” alla presidente della Regione Calabria Jole Santelli, scomparsa prematuramente. “Una donna di grande intelligenza, una delle poche in Italia ad essere arrivate ai vertici delle istituzioni”.
“Senza il contributo attivo delle donne il nostro Paese non ha futuro”, ha commentato la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “in Confcommercio lo sosteniamo da anni: voler uscire dalla crisi senza le donne è come camminare su una gamba sola. E con la pandemia la situazione si è aggravata. Speriamo sia l’occasione per dare più spazio alle idee delle donne e ad un modo diverso di vivere e di agire il potere, inteso come esercizio attivo di responsabilità. La nostra associazione ha fatto passi considerevoli in questi ultimi anni per dare spazio alle donne: quando sono stata eletta alla guida della Confcommercio di Arezzo ero praticamente un caso isolato in Italia. Ora le presidenti provinciali Confcommercio sono otto, delle quali ben 4 in Toscana (ad Arezzo, Grosseto, Pisa e Livorno). E nel frattempo io sono stata eletta presidente regionale, oltre che membro della giunta nazionale con incarico alla legalità e alla sicurezza. Forse mi sono trovata nel posto giusto al momento giusto, ma la mia storia può dare speranza e stimoli a tante donne”.
“Il contributo femminile all'economia e delle professioni è sempre più grande e vitale, testimoniato dai dati”, ha detto il presidente di Unioncamere Toscana Riccardo Breda, “però ancora troppi freni - sociali, economici, culturali - rallentano la piena espressione di questo contributo nella società. Occorre rimuovere questi ostacoli e infrangere il cosiddetto "tetto di vetro" che impedisce a persone di indubbio valore di emergere in tutti i campi e nei livelli di vertice e decisionali. Condivido in pieno il progetto promosso da Confcommercio, che va ad incidere proprio su questi meccanismi frenanti, spesso culturali e psicologici, offrendo un nuovo punto di vista alle nostre imprenditrici perché crescano sempre di più”.
“La parola potere, benché sia neutra, è percepita oggi con un’accezione negativa e le donne sono le prime ad averne timore”, ha osservato nel suo intervento la direttrice del quotidiano La Nazione Agnese Pini, “forse anche per questo esiste nei luoghi di potere una differenza di genere, anche numerica, ormai storicizzata. Occorre tempo per cambiare questo dato di fatto, forse serviranno alcune generazioni per superare quei tabù culturali che portiamo anche dentro noi stesse”.
“Il progetto affronta un tema che non riguarda solo le donne, ma che anzi chiede una profonda conversione culturale a tutta la popolazione”, ha ribadito Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze e consigliera regionale, “prima di tutto dobbiamo abbandonare la retorica della ‘donna brava’ che arriva ai posti di comando, perché fa presupporre che gli uomini invece siano tutti bravi e non è così. È per questo che anch’io, con una provocazione, sogno una donna mediocre al potere. Più che per rompere soffitti di cristallo, lavoriamo perché non vengano più costruiti”. E il vicepresidente della Camera di Commercio di Firenze Niccolò Manetti ha aggiunto: “mi auguro che il progetto sia l’inizio di un percorso che porti a non parlare più di questo argomento, perché finché se ne parla significa che ancora non è diventato naturale includere le donne nei ruoli della governance, nelle aziende come nelle istituzioni. Dall’economia ci arrivano però dati incoraggianti: negli ultimi cinque anni in provincia di Firenze le imprese femminili sono aumentate di oltre il 22%. E quest’anno le nuove aperture al femminile sono superiori a quelle maschili: questo la dice lunga sul modo delle donne di affrontare i momenti di crisi”.
IL COMITATO SCIENTIFICO DI “DONNE&GOVERNANCE”
Il progetto “Donne&Governance si avvale di un comitato scientifico coordinato da Paola Concia e composto da personalità rappresentative di diversi settori culturali ed economici:
- Riccardo Breda (presidente Unioncamere Toscana)
- Mara Carfagna (vicepresidente Camera dei deputati)
- Patrizia Di Dio (presidente nazionale Terziario Donna Confcommercio)
- Cristina Giachi (vicesindaco di Firenze, consigliere regionale della Toscana)
- Valeria Bruni Giordani (imprenditrice agricola)
- Anna Lapini (presidente Confcommercio Toscana)
- Franco Marinoni (direttore Confcommercio Toscana)
- Sasha Perugini (Direttrice della Syracuse University di Firenze)
- Agnese Pini (direttrice de La Nazione)
- Linda Laura Sabbadini (direttore centrale DVSS ISTAT – Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche sociali e demografiche).
I DATI SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Secondo i dati camerali, le imprese femminili presenti in Toscana al secondo trimestre del 2020 sono 94.588, ovvero il 23,1% del totale di 409.806 imprese registrate. In provincia di Firenze sono 22.982, ovvero il 21,2% del totale di 108.154. Oltre il 70% delle imprese femminili fiorentine afferisce ai settori commercio, turismo e servizi.
Fonte: Ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro