Falso Sassicaia Doc, stroncato giro d'affari da 400mila euro: due arresti

Un giro d'affari da 400mila euro al mese per commercializzare a livello internazionale del falso vino Doc Bolgheri Sassicaia. L'operazione della Guardia di Finanza di Firenze, assieme alla compagnia di Empoli, ha portato a due ordinanze agli arresti domiciliari. I due - padre 62 e figlio 34enne - sono residenti in provincia di Milano.

Si indaga su undici persone coinvolte a vario titolo per contraffazione internazionale del marchio e dell’indicazione geografica e ricettazione. Per quattro soggetti, ritenuti collaboratori dei due arrestati, è scattata la perquisizione. Lo stesso per un quinto personaggio della vicenda, che aveva procurato il vino da travasare nelle bottiglie vuote importate dalla Turchia.

Le indagini (portate avanti dai finanzieri di Empoli per un anno) sono partite dopo il ritrovamento, in strada a Empoli, di una delle casse di Sassicaia contraffatto, caduta da un tir, all'interno della quale è stato anche trovato il numero di cellulare di uno dei due arrestati.

Il vino veniva prodotto in Sicilia, le bottiglie invece arrivavano dalla Turchia mentre per il confezionamento giungevano dalla Bulgaria tappi e etichette. Le bottiglie riproducevano i segni distintivi degli originali e venivano vendute su larga scala in Italia e nel resto del mondo. Dalla Corea, dalla Cina e dalla Russia arrivavano molti ordini, ma anche in Italia c'era chi comprava il vino credendolo un vero prodotto pregiato.

A fine settembre sono stati sequestrati in Lombardia circa 80mila pezzi contraffatti tra etichette, bottiglie, tappi e casse di legno. Dovevano servire per confezionare circa 1.100 casse di vino 'Sassicaia 2015”', per un totale di 6.600 bottiglie. Il valore di mercato si sarebbe avvicinato ai 2 milioni di euro. Le fiamme gialle hanno anche intercettato la consegna di un ordine di 41 casse di vino falso già confezionate e pronte per essere vendute.

I due arrestati avevano un magazzino in cui svolgevano l'attività. Si occupavano dell’imbottigliamento, delle etichette e della carta velina sulle bottiglie e pure dell'assemblaggio della cassa.

Nell’ordinanza emessa dal G.I.P., si rileva che “sussiste anche l’aggravante della organizzazione stabile" dato che "le attività sono poste in essere in maniera sistematica, cioè con carattere stabile e non occasionale, nonché in maniera organizzata, con preordinata pianificazione di medio termine e nella prospettiva di un ulteriore sviluppo, per il futuro, per l’esito positivo conseguito”.

Confagricoltura: "Frode che poteva danneggiare il vino toscano"

”Una frode che avrebbe potuto danneggiare e svilire l'immagine del vino toscano. Ringraziamo la Guardia di Finanza che ha permesso di sgominare un'organizzazione che agiva a livello internazionale al fine di  falsificare e commercializzare il vino doc Bolgheri Sassicaia, un'eccellenza dell'enologia non solo italiana, ma mondiale". Così Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana, commenta l'importante indagine che ha portato alla scoperta del traffico illecito di bottiglie contraffatte.

"Le frodi che riguardano le eccellenza dell'agroalimentare toscano purtroppo sono molto comuni, soprattutto su prodotti di valore che hanno una fama mondiale e la cui imitazione è conveniente per le organizzazioni criminali. Un fenomeno diffuso ovunque, in Europa e fuori - conclude Colpizzi -  Nonostante i vari Consorzi dei vini toscani si adoperino con sempre maggiore impegno nell'attività di vigilanza e tutela delle proprie denominazioni,  l'attuale quadro normativo internazionale non consente oggi una integrale difesa delle produzioni locali dagli episodi di plagio o contraffazione"

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