“Lo stop a mezzanotte per i locali non ha alcun senso perché per evitare assembramenti l’unico modo è dilatare gli orari”. Così Pasquale Naccari, portavoce del gruppo che conta 15mila iscritti nella nostra regione, di cui 1.000 a Firenze. “Ci sembra assurdo che a pranzo non ci siano limiti e per la cena sì - aggiunge -. Vorremmo che anche il cliente che arriva poco prima di mezzanotte possa mangiare in tranquillità. Ricordiamo che molti di noi hanno chiuso a pranzo e che durante la settimana il lavoro è calato drasticamente”. Naccari propone piuttosto “una limitazione delle tavolate ed il pagamento non alla cassa, ma al tavolo”. Insomma, i ristoratori sono pronti a rivedere il loro lavoro in modo tale che il cliente “si alzi solo per andare in bagno”. “Noi siamo i primi a voler rispettare i protocolli, tant’è che abbiamo subito chiuso quando non era possibile garantire la sicurezza - ricorda Naccari -. Vogliamo però pene più severe per chi non rispetta le regole”. Non solo. “Bisogna prevedere un rimborso per chi avrà forti cali di fatturato in seguito alle ultime disposizioni. Ancora, auspichiamo un credito di imposta o un fondo per le locazioni, oltre ad un aiuto per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza”. Infine, “perché le associazioni non vengono mai consultate prima della stesura dei Dpcm? Potremmo dare validi consigli”.
Fonte: Ufficio stampa
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