Si torna a parlare del forno crematorio a Empoli. A portare avanti la propria istanza è il Consorzio Icaro, costituito dalla Misericordia di Empoli, Misericordia di Montelupo Fiorentino, Pubblica Assistenza Montelupo Fiorentino, Pubblica Assistenza Croce d’Oro di Montespertoli e Gente Come Noi coop. sociale. Il Consorzio Icaro ha deciso di diramate una nota a proposito del forno.
Tre anni e mezzo fa abbiamo presentato al Comune di Empoli un project financing per la costruzione di un forno crematorio, un intervento da circa due milioni di euro che dopo la concessione iniziale resterà di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Empoli e nel quale è prevista anche la costruzione di una strada di collegamento fra due frazioni oggi scarsamente servite dalla viabilità.
Nel corso di questi anni, in contesti molto diversi, siamo stati definiti privati, lasciando intendere che questa operazione sia un favore del pubblico verso, appunto, il privato. Non è così; noi siamo privato sociale per cui abbiamo l’obbligo, come prevede la Legge per il Terzo Settore, di reinvestire nelle attività delle associazioni e della cooperativa gli eventuali proventi derivanti da questa attività.
In questi giorni il Comune di Castelfiorentino ha comunicato che una cordata di imprese del nord Italia, che deduciamo siano private, ha richiesto la possibilità di presentare un altro project financing per la costruzione di un forno crematorio in quel comune, manifestando il suo favore con già un provvedimento di giunta.
Noi abbiamo speso una somma importante su questo project, soldi che potevamo impiegare nelle nostre attività istituzionali, che ci mancano enormemente in questa situazione e che nella migliore delle ipotesi potremmo recuperare se il project sarà messo a gara con esito positivo per noi o comunque vincesse qualcun altro.
Noi non sappiamo ufficialmente perché da tre anni e mezzo il Comune di Empoli tiene fermo il nostro project; sapevamo che l’Unione dei Comuni, il cui presidente è il sindaco di Castelfiorentino, è pienamente a conoscenza del nostro progetto in ogni particolare e soprattutto sulla nostra intenzione di non speculare al contrario del “privato”. Infatti è correttamente specificato e scritto anche delle varie tariffe molto agevolate per tutti i residenti del Circondario Empolese-Valdelsa, per questo a maggior ragione credevamo che le amministrazioni dell’Unione fossero politicamente favorevoli a progetti sociali di associazioni no profit del Terzo Settore, invece oggi tutto questo appare messo in discussione.
Quello che chiediamo sono chiarezza e risposte ufficiali.
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