Nella mattinata di oggi i carabinieri di San Marcello Piteglio, al termine di una veloce attività di indagine, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia I.S., un cittadino italiano di circa 50 anni di origini campane, perché ritenuto responsabile del reato di truffa di cui all’art 640 del codice penale.
Purtroppo, con il riacutizzarsi della diffusione del virus Covid 19, molti cittadini hanno ricominciato ad effettuare pagamenti on line per adempiere alle proprie incombenze giornaliere quali, ad esempio, l’acquisto di generi di prima necessità, o provvedere a saldare bollette varie, finendo talvolta preda di abili truffatori che sfruttano le loro abilità informatiche per trarre in inganno i malcapitati. E’ quanto successo purtroppo ad un giovane cittadino straniero da tempo residente nel territorio di San Marcello Piteglio che, a fine settembre, dovendo pagare l’assicurazione della propria autovettura poiché prossima alla scadenza, ricercava su “Google” il sito della propria compagnia assicuratrice.
Una volta avuto accesso a tale sito, egli individuava un numero di telefono fisso da contattare, riuscendo a parlare effettivamente con un fantomatico dipendente di nome “Claudio”. Tale soggetto, fingendosi appunto un dipendente della società assicuratrice, dapprima forniva al cittadino straniero un indirizzo IBAN non corretto e successivamente, non riuscendosi naturalmente a perfezionare il bonifico, gli suggeriva di effettuare il versamento ricaricando una carta poste pay di cui gli forniva prontamente le coordinate. Il malcapitato, in buona fede, eseguiva così tale operazione, elargendo la somma di 785 euro e attendendo poi invano la conferma del pagamento della polizza.
Qualche giorno dopo però, non ricevendo alcuna mail di conferma, Egli provava a ricontattare il numero fisso della compagnia assicuratrice ricercandolo nuovamente su Google e, in tale circostanza, si accorgeva che non solo che il sito internet era completamente cambiato nel suo aspetto rispetto a quello visitato la prima volta, ma anche il numero di telefono fisso pubblicato era diverso. A quel punto, il malcapitato, temendo il peggio, telefonava immediatamente alla propria compagnia assicuratrice dalla quale aveva la conferma inequivocabile di essere stato truffato. Una volta formalizzata la denuncia, i militari della Stazione Carabinieri di San Marcello Piteglio avviavano una spedita attività investigativa che consentiva di risalire in brevissimo tempo all’utilizzatore della carta posta pay sulla quale era stato fatto il bonifico e del numero telefonico fisso utilizzato per la truffa, identificandolo appunto in un 50 enne italiano, di origini campane, gravato da numerosissimi precedenti di polizia per reati in materia di truffa e appropriazione indebita. Inoltre veniva segnalato alla società “Poste italiane” il numero della carta Poste pay utilizzata per la commissione della truffa, ottenendo il suo blocco immediato, così da evitare che altri cittadini potessero finire vittima di tale truffatore.
Al riguardo, per evitare di incappare in tali spiacevoli situazioni, il consiglio è sempre quello di attenersi a regole di massima prudenza nel momento in cui si vanno ad effettuare transazione on line, effettuando acquisti solo su siti internet di comprovata affidabilità e da venditori con numerosi feedback positivi (bisogna evitare quindi assolutamente di acquistare merce da soggetti che hanno commenti negativi o che non hanno proprio alcuna recensione in quanto in tali casi il rischio di rimanere vittima di una truffa è altissimo). Inoltre, si raccomanda di utilizzare la massima riservatezza nella conservazione del numero e dei codici di accesso delle proprie carte di credito e, più in generale, di tutti i propri dati personali che, se in possesso di malintenzionati, possono aumentare il rischio di cadere preda di episodi truffaldini, ricordando di prestare la massima attenzione ai siti internet su cui si naviga e soprattutto alle mail che si ricevono, evitando nel modo più assoluto di cliccare link da mail provenienti da sconosciuti o di fornire su tali mail i codici di accesso ai propri conti, in quanto nessun Istituto di credito richiede tali tipo di informazioni via mail ne può richiedere che le bollette vengano pagate attraverso ricariche Poste pay.
Fonte: Ufficio Stampa
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