«La Toscana si conferma tra le regioni più attrattive per le coppie che desiderano avere un figlio e si rivolgono alle procedure di PMA, con oltre il 57% di richieste di cicli di I e II livello che provengono da fuori regione e la media di bambini nati con PMA (procreazione medicalmente assistita) più alta d’Italia» ha dichiarato la Dott.ssa Giulia Scaravelli, Responsabile del Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità in apertura del convegno ‘Donazione di gameti in una società che cambia’ organizzato dalla SIFES (Società di Fertilità e Sterilità) in collaborazione con il Centro Demetra di Firenze.
Le coppie con problemi di fertilità scelgono la Toscana. Tra i motivi, c’è il fatto che «la Toscana si conferma tra le poche regioni che offrono un accesso a tutte le tecniche di fecondazione medicalmente assistita (PMA) in regime di Servizio Sanitario Nazionale» dichiara Claudia Livi, ginecologa e responsabile del Centro Demetra, e continua «da quando il Demetra ha aperto al regime in convenzione, abbiamo riscontrato un aumento di circa il 30% rispetto al passato. Più in generale, Demetra conta il 10 % cicli iniziati 2017 in tutta la Toscana e una media di sopravvivenza del numero di ovociti di partenza che sopravvivono alla vitrificazione superiore alla media nazionale».
L’Italia si presenta a due velocità nell'erogazione delle procedure mediche volte ad aiutare le coppie ad avere un figlio, con il Sud Italia che fatica a crescere rispetto al Centro-Nord, soprattutto per quanto riguarda le tecniche più complesse, come la fecondazione eterologa. Per quanto riguarda la donazione dei gameti, tecnica relativamente nuova e oggetto del convegno, a tenere testa sono Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.
I numeri della PMA in Toscana.
Secondo i dati del Registro nazionale dell’ISS, la Toscana ha la più alta percentuale di bambini nati con tutte le tecniche di PMA (vedi tabella) sul totale dei nati vivi in Italia, primato che rimane costante dal 2005 al 2017. In 13 anni, sono 14.682 bambini nati vivi in Toscana, pari al 10% dei dati nazionali. Inoltre, oltre il 57% delle richieste di fecondazione assistita provengono da coppie di altre regioni d’Italia.
Per quanto riguarda le misure Covid, la Regione Toscana ha prolungato di sei mesi, fino al 31 dicembre 2020, il limite di età per l'accesso alla fecondazione assistita, per l'impossibilità di effettuare le prestazioni programmate a causa dell'emergenza coronavirus. A seguito del prolungamento disposto dalla Regione, per effettuare un trattamento tramite la fecondazione omologa in Toscana si può avere 43 anni più sei mesi, e per l'eterologa 46 anni più sei mesi.
Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa
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