Brogi (Fiepet): "Firenze a -85% d'incassi, feste private in villa hanno creato contagi". L'intervista

Franco Brogi (foto gonews.it)

“La famosa ripartenza non si è vista ancora vista"


Franco Brogi, presidente Fiepet Toscana (pubblici esercizi), risponde a gonews.it a margine della conferenza stampa della la XXII edizione di Boccaccesca, sulla questione che accende il dibattito su attività commerciali ed esercizi pubblici, che dopo il lockdown e a seguito dell’emergenza coronavirus, stanno vivendo una non facile ripartenza.

Sulla ripresa e sulla crisi Franco Brogi afferma: “La famosa ripartenza non si è vista ancora vista, l’Empolese Valdelsa rispetta la media nazionale del meno 40% per i pubblici esercizi”.

I piccoli borghi hanno tenuto, ma come stanno andando gli esercizi commerciali?

I piccoli borghi tengono meglio delle grandi città. Firenze è a meno 85% di incassi. Borghi e costa toscana - prosegue Brogi-  hanno avuto numeri migliori rispetto alle previsioni grazie alla buona stagione a partire da luglio, ma al netto delle perdite del lockdown da marzo a maggio. Bisogna contare che abbiamo perso tutte le feste importanti”. Anche lo smart-working sta danneggiando i pubblici esercizi, ma anche la ripartenza a singhiozzo della scuola fa la sua parte.

Continua Brogi: “Le spese e la tassazione sono rimaste invariate e i nostri esercizi pubblici sono in sofferenza”.

Quali sono le richieste di Fiepet nei confronti di Enti Pubblici e Governo?

Il recovery Fund arriverà forse nel 2021. Chiediamo aiuti urgenti. Gli Enti Locali, i piccoli Comuni ci stanno aiutando con bandi a fondo perduto. È la parte governativa che non ci aiuta. È arrivata la rata l’Inps di marzo rateizzata da pagare insieme a quella corrente e anche la tassazione non è stata toccata. L’intervento sulla TARI arriva pur sempre dai Comuni. A Firenze molti hotel a 5 stelle hanno chiuso, così come molti locali come il Gran Caffè San Marco con 35 dipendenti che andranno a casa. Le CIG non arrivano”.

Divieto di servire alcool e restrizioni orarie, i locali sono in difficoltà?

Non si capisce cosa si vuol fare. Un locale è ancora un presidio di sicurezza che rispetta i protocolli. Molti hanno stuart all’interno e all’esterno con il controllo delle forze dell’ordine. I gestori stanno facendo il possibile per far indossare le mascherine dentro e fuori dai locali, distribuiscono gel. Se si fa riduzione di orario e divieto di servire alcool, i ragazzi si riverseranno nelle piazze creando assembramenti, o peggio si vedranno il luoghi privati senza alcun tipo di sicurezza e controllo. Come per esempio le persone che da Ibiza, dove c’era il divieto sulle discoteche, si sono viste e contagiate in feste private e poi si sono spostate in Sardegna creando i focolai di fine estate. Chiudendo i locali e proibendo l’alcool da una certa ora non si previene il contagio, ma assolutamente il contrario” conclude il presidente Fiepet Brogi.

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