Negata licenza a sala giochi a Cerreto Guidi, il TAR: "Il cortile fa parte della scuola, distanza minima non rispettata"

Anche i cortili delle scuole sono luoghi sensibili da cui le sale giochi devono rispettare la distanza minima. A stabilirlo è stato il Tar Toscana sul caso di operatore di giochi di Cerreto Guidi (FI), a cui la Questura aveva negato la licenza per una sala vlt. I locali scelti, si legge nella sentenza, si trovano però troppo vicini a una scuola elementare e non rispettano il distanziometro di 500 metri previsto dalla legge regionale contro la ludopatia. I giudici, spiega Agipronews, hanno bocciato la tesi del ricorrente, secondo cui nel calcolo della distanza andrebbe preso in considerazione l’ingresso della scuola, e non il cancello. Tuttavia, «il cortile di una scuola, debitamente recintato e delimitato e frequentato da genitori, bambini, insegnanti e personale scolastico» è da considerare «a tutti gli effetti parte integrante dell’edificio scolastico». Identico il discorso per la sala: il riferimento per la misurazione della distanza è l’edificio principale in cui si questa trova e non l’area specifica dedicata agli apparecchi. «Appare del tutto logico e razionale ritenere che la distanza per l’installazione dei “videopoker” all’interno di un edificio debba misurarsi prendendo a riferimento la soglia principale dell’edificio e non la soglia della “stanza” dove sono collocate le macchinette», specifica il Tar. In quanto alla misurazione vera e propria, tutti e tre i percorsi pedonali possibili tra scuola e sala sono inferiori ai 500 metri; il ricorso dell’operatore è stato quindi respinto.

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