Ieri mattina a Campi Bisenzio si è verificato un episodio di intolleranza e, a raccontarlo, sono la stessa vittima e il sindaco della città, Emiliano Fossi.
La donna, Ruchia A Osman, ha raccontato su un gruppo territoriale di facebook l'accaduto. Mentre si trovava in un negozio in centro a Campi Bisenzio è accaduto il fatto: stava aspettando il suo turno, con in mano il numerino che se prima serviva solo in determinate situazioni adesso consente una migliore regolazione nelle norme anti covid, quando sono arrivate due donne. "Ho detto loro di prendere il bigliettino col numero, pensando solo di dare un'informazione visto che c'è un numero massimo di persone consentito negli spazi chiusi" scrive la donna raccontando sul social. Le donne, "presumibilmente madre e figlia", avrebbero iniziato da queste parole a scagliarsi contro Ruchia: la più grande avrebbe cominciato dicendo "che io non avevo niente da insegnarle e che lei conosceva la Costituzione 'non questi decretetti'". A quel punto Ruchia si sarebbe immediatamente scusata, per non proseguire oltre, ma non sarebbe servito: "Vieni in Italia e vuoi dirmi cosa devo fare? tornatene da dove sei venuta! venite coi barconi, cosa volete insegnarci?"
Da questo momento la conversazione sarebbe precipitata dunque nell'intolleranza, dopo che la donna avrebbe sottolineato che la cittadinanza non c'entrava niente poiché lei stessa è italiana come loro ma nulla da fare, è intervenuta la seconda ragazza: "Tornatene da dove sei venuta, sporca negra" seguita da quella che credo sia la mamma - ha continuato a scrivere Ruchia - tornatene sul barcone con cui sei venuta brutta sporca negra" o ancora "vai via, non ci sporcare, tornatene in Africa".
A quel punto, sempre secondo la narrazione scritta sui social della donna, un funzionario della chiesa in centro sarebbe intervenuto, allontanando le due. "I presenti sono rimasti scioccati - continua il racconto - dicendomi che non avevano mai visto una cosa del genere, a me stessa in 40 anni non era mai successo di essere trattata così".
Ruchia sarebbe già stata dunque dai carabinieri, "perché sono fatti pesanti e molto gravi, non vanno tenuti in silenzio".
Pieno e completo appoggio anche dal primo cittadino di Campi, Emiliano Fossi, che su facebook ha riproposto oggi il racconto di Ruchia: "A Campi nessuno spazio per il razzismo.
Ruchia è una cittadina italiana, impegnata per la nostra comunità e conosciuta da tanti, che ieri è stata vittima di razzismo. La nostra è una comunità aperta, solidale e inclusiva: lo dimostrano le persone che si sono subito strette attorno a Ruchia, anche online. Come Sindaco starò vicino a Ruchia anche nelle sedi legali, perché un episodio del genere non è accettabile e perché anche la nostra comunità è parte lesa in questa vicenda. Chiedo a tutti voi di fare le stesso: non girarsi mai dall’altra parte, non accettare mai razzismo e intolleranza".
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