Inziativa di Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, UilTemp regionali per la vicenda che riguarda gli autisti adetti allo smistamento della corrispondenza e dei pacchi postali a cui non è stato rinnovato il contratto: sono circa 450 lavoratori in tutta Italia (30 in Toscana)
Poste Italiane, dopo aver utilizzato per circa 24 mesi autisti addetti allo smistamento della corrispondeza e dei pacchi, ha deciso, nonostante gli incrementi di fatturato e di attività, di non rinnovare loro le missioni e affidare a ditte esterne il servizio. Sono circa 450 i lavoratori coinvolti in tutto il territorio taliano, di cui 30 in Toscana.
Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, UilTemp sottolineano come la scelta di Poste Italiane abbia gravi conseguenze:
- il dramma di lavoratori e relative famiglie che si troveranno dall’oggi al domani senza lavoro;
- la non applicazione del CCNL di Poste Italiane ai nuovi affidatari, con una notevole decurtazione di stipendio;
- la mancata applicazione di standard di sicurezza, sia sul lavoro che per la normativa anti COVID19 in un periodo dove questi dovrebbero essere elevati al massimo livello;
- un notevole abbassamento della qualità di un importante servizio di pubblica utilità.
"Riteniamo inaccettabile questa scelta di lasciare a casa lavoratori che hanno garantito il servizio di Poste Italiane durante il lockdown con tutti i rischi del caso - affermano i sindacati - configurando un dumping sociale e contrattuale di Stato in quanto Poste Italiane è un’azienda partecipata dallo Stato per una parte maggioritaria del capitale".
Per questo è stato indetto da Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, UilTemp un presidio lunedì 21 settembre dalle ore 10 alle 12 sotto la Prefettura di Firenze.
Fonte: Ufficio Stampa
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